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Se ai loro tempi le automobili fossero state più diffuse, Sherlock Holmes e forse perfino il dott. Watson (notoriamente più duro da convincere) semplicemente osservandole con attenzione avrebbero formulato chissà quali deduzioni sulla personalità dei loro proprietari.
Futuro termico o elettrico? Era già questo il dilemma agli albori dell'automobile
Invece a quei tempi l’auto era riservata a pochi coraggiosi sperimentatori che discutevano accanitamente (pensate un po’!) se il futuro sarebbe stato per il motore a scoppio o per quello elettrico. Oggigiorno potremmo pensarci noi, se ne abbiamo voglia e interesse, a sviluppare lo studio dei legami che corrono tra l’automobilista, il suo veicolo e il suo comportamento alla guida.
Quando l'auto parla del proprietario
Il colore della carrozzeria, la sua integrità fisica (graffi e ammaccature), la sua pulizia, la dotazione di accessori, le “correzioni personalizzate” come gli adesivi, danno molte informazioni sulla personalità dei proprietari.
Attenzione però, un’auto sempre perfetta potrebbe non essere l’ideale: magari appartiene a uno di quei “maniaci” che mettono l’auto prima di ogni cosa. Occorre indagare oltre. Si potesse stare a bordo e osservare attorno e ancora più guardare nel baule, si saprebbe molto di più sulla pulizia, l’ordine, la meticolosità o la trasandatezza del guidatore.
“Attenzione però, un’auto sempre perfetta potrebbe non essere l’ideale: magari appartiene a uno di quei “maniaci” che mettono l’auto prima di ogni cosa. Occorre indagare”
Mai fissarsi su un solo particolare
Naturalmente non ci si deve fissare su un solo particolare e farne chissà quali deduzioni: un indizio non è una prova, ma più indizi…Certo, riguardo al carattere di una persona si può sapere altro e molto di più se si ha occasione di osservarne lo “stile di guida”.
Anche lo stile di guida indica la personalità
Se uno è distratto, aggressivo, spericolato, nervoso, paziente, testardo, indulgente, tollerante, ligio alle regole oppure no, viene sicuramente evidenziato quando questi sta dietro il volante. Se poi si ha l’occasione di essere a bordo col “soggetto in esame” che parla a ruota libera (o se ne sta zitto: un taciturno) ne avremmo un quadro completo e molto utile anche nella cosiddetta vita “normale”.
Si sente dire “il tale è un gentiluomo ma quando è in macchina si trasforma” (vale anche, in misura molto minore, per le donne). Non crediamoci; probabilmente è fuori dalla macchina che si trasforma, perché l’educazione e la convivenza civile hanno il sopravvento.
La sua vera indole è quella che ha manifestato al volante, che emergerà in tutte le situazioni complicate della vita. Veramente, prima di intraprendere una relazione - sentimentale, di affari, di vicinato od altro - sarebbe molto utile frequentare il futuro partner abbastanza a lungo, ospiti della sua auto, quando egli è alla guida.
Carlo Sidoli