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Sembrava una soluzione alternativa, ma in realtà si è rivelato un fuoco di paglia quello dell'idrogeno, questo combustibile che avrebbe dovuto mettere una variante in commercio all'elettrico, ma che nel Regno Unito ha invece chiuso le (poche) zone di distribuzione che c'erano.
Da quello che si evince dalla scelta di Shell, azienda che aveva aperto queste tre pompe di distribuzione di idrogeno, il settore non è profittevole. Le auto in circolazione che vanno ad H2 sono davvero poche, e per questo non vale la pena avere distributori di questo tipo in circolzione. Erano soltanto 3 quelli della Shell, che in partnership con Motive, distribuivano l'idrogeno nel Regno Unito.
Passando ai dati effettivi, il costo di produzione di una stazione di rifornimento come queste è di 2 milioni di dollari, se non di più, e comunque ha operato in perdita per anni. Anche la stessa Motive ha chiuso un altro punto di rifornimento che aveva, per lo stesso motivo.
Ora rimangono in UK 11 stazioni, mentre i punti di ricarica dell'elettrico sono arrivati a 57.000, numeri decisamente più alti e che evidenziano una sconfitta assoluta dell'H2 contro le EV.