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Ha acceso il lampeggiante sulla sua auto, ha sorpassato la macchina davanti e ha intimato il conducente a fermarsi. Dopo essere sceso dalla vettura in abiti paramilitari e con una pistola nella fondina, ha mostrato un tesserino che lo qualificava come "addetto alla pubblica sicurezza". Il problema di questo controllo? Il presunto poliziotto non era tale, e la macchina che il sedicente agente aveva bloccato era occupata da poliziotti veri, ma in borghese.
L'impostore, un 27enne originario di Firenze, non avrebbe avanzato richieste economiche agli agenti in borghese, limitandosi, dopo il controllo dei documenti, solamente a redarguirli perché, a suo dire, stavano procedendo troppo lentamente. Solo dopo questa affermazione i poliziotti hanno svelato la loro identità, e hanno arrestato il finto agente.
La pistola che l'uomo aveva nella fondina era caricata con dello spray al peperoncino: lo hanno constatato gli agenti dopo un controllo. Il 27enne rischia la reclusione da due a cinque anni: il possesso di segni distintivi contraffatti è un reato penale. Distintivo, pistola, cartucce e lampeggiante sono stati sequestrati.