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Lisbona - Dopo il lancio della nuova Qashqai, Nissan alza tira proponendo anche in Europa la nuova X-Trail. Un'auto globale, che verrà venduta in 190 Paesi, ma che non per questo vuole rinunciare a personalità, stile e grande qualità.
Nonostante uno stile forse fin troppo simile alla sorella minore, X-Trail si colloca in maniera marcata al di sopra della Qashqai, offrendo un'abitabilità maggiore, un bagagliaio davvero capiente ed un terza fila di sedili da fare invidia alle principali competiror del segmento. Il tutto condito da una trazione integrale nella migliore tradizione di questo modello e soprattutto da un prezzo d'attacco molto interessante per i mercati del Vecchio Continente.
La Casa giapponese coglie l'occasione inoltre per rinnovare con un lieve restyling la Juke, vera e propria scommessa, soprattutto in termini di design, che Nissan ha vinto pienamente con numeri di vendita da capogiro.
Di come si sta evolvendo il marchio nipponico e delle ultime novità che entrano a far parte della gamma ne abbiamo parlato con Marco Fioravanti, General Manager Product Planning and Strategy di Nissan.
Quanto è importante X-Trail per Nissan?
«Direi che è importantissima. La X-Trail, che viene venduta in 190 Paesi, ha raggiunto mediamente un volume di vendita pari a 500.000 unità all'anno, un valore che rappresenta circa il 10% della produzione complessiva del nostro marchio nel mondo».
Come hanno reagito i mercati all'arrivo del nuovo modello, che abbandona le forme squadrate della generazione precedente, per assumere un design molto più vicino al mondo dei SUV e sempre più lontano da quello dei fuoristrada? Cosa vi aspettate dai clienti europei?
«Siamo davvero molto soddisfatti. Le vendite della nuova X-Trail sono già partite molto bene negli Stati Uniti, ma anche in Giappone, dove rientra un mese sì e un mese no nella top ten, un grande risultato per un'auto di questo segmento. Ora la nuova X-Trail arriva anche in Europa, che non sarà certo il suo mercato di riferimento, ma siamo comunque molto confidenti sui risultati anche nel Vecchio Continente».
Quali sono gli ingredienti che avete utilizzato per rendere un'auto globale, pensata per tutto il mondo, interessante per Paesi così diversi l'uno dall'altro?
«Non è facile realizzare una world car che sia anche davvero coinvolgente. Per questo noi abbiamo pensato di realizzare X-Trail pensando ad una funzionalità che sappia essere anche piacevole. Certo, X-Trail offre la trazione integrale, permette di guidare in off-road e di essere quindi anche molto funzionale, ma al tempo stesso può vantare un design dinamico, molto piacevole e persino raffinato. Per questo motivo abbiamo voluto mantenere intatte tutte le grandi capacità di guida in offroad della generazione precedente, eliminando però il suo più grande difetto, che era un'estetica non esattamente attrattiva».
Una caratteristica a cui sono molto sensibili i clienti però rimane il prezzo... X-Trail riesce ad essere competitivo rispetto alla concorrenza?
«Assolutamente sì, non abbiamo dubbi, anche perché il prezzo è proprio uno dei punti di forza di X-Trail. Offriamo X-Trail diesel a partire da circa 27.000 euro, un prezzo perfettamente allineato ad una berlina o una station di semgento D, rispetto a cui però quest'auto può vantare molto più spazio a bordo e una terza fila di sedili, senza parlare della trazione integrale».
Parcheggiare un SUV a volte può diventare un problema. La possibilità di avere sette posti a bordo è andata a penalizzare gli ingombri esterni?
«Nel nostro caso non credo perché X-Trail garantisce 7 posti a bordo con una lunghezza di soli 4,60 metri. Inoltre quella dei 5 posti +2 è una soluzione che non offrono i nostri principali competitor – Honda CR-V, Volkswagen Tiguan e Toyota RAV4 – da cui ci distinguiamo anche grazie all'opportunità di avere la seconda fila scorrevole».
“Quando si guardano in foto si vede una forte comunanza tra Qashqai ed X-Trail, in realtà non c'è nemmeno una minima parte di carrozzeria in comune”
State creando attraverso il deisgn e il family feeling una nuova identità di marca. Non credete però che la nuova X-Trail sia davvero troppo simile alla sorella minore Qashqai?
«Quando si guardano in foto si vede una forte comunanza tra Qashqai ed X-Trail, in realtà non c'è nemmeno una minima parte di carrozzeria in comune. In ogni caso, con un family feeling così marcato, volevamo dare forza al brand Nissan, perché in passato era come se Qashqai, visto l'enorme successo, fosse diventato un brand a parte. Dobbiamo rimarcare invece che Qashqai e X-Trail sono parte di Nissan nello stesso identico modo».
Ed è questo il motivo per cui avete scelto di adottare il design a “V” della calandra su tutti i vostri nuovi modelli...
«Sì, esattamente. La calandra a “V” c'è su Qashqai e X-Trail, ma anche su Juke restyling, che nel complesso ha un design davvero diverso dagli altri SUV del nostro marchio».
Parliamo di Juke allora. Quando l'avete lanciata in pochi avrebbero scommesso su un successo così dilangante...
«Tutti si ricordano la prima volta che hanno visto Juke. Un'auto che è stata davvero innovativa, tanto che ora in tanti riprendono le sue soluzioni stilistiche. I gruppi ottici divisi in due zone ben distinte hanno fatto scuola, ma noi siamo stati i primi ad utilizzarli. Il design di Juke è talmente avanti che invecchia molto bene».
Com'è cambiata con il restyling?
«Con Juke abbiamo capito che osare ripaga. Con il restyling abbiamo voluto continuare a renderlo particolare, con una limatura al design ma soprattutto con la possibilità di personalizzarlo molto di più rispetto al passato».
Perché la possibilità di personalizzazione nella vostra gamma rimane limitata a Juke?
«Non è un caso che la personalizzazione è disponibile su Juke e non su Qashqai o X-Trail. Il cliente di Juke cerca un'auto particolare, originale con cui distinguersi sempre di più, mentre chi si rivolge a Qashqai o X-Trail vuole qualcosa di diverso, più "tradizionale"».
Le personalizzazioni vengono fatte direttamente da casa madre?
«Sì, le personalizzazioni poi sono fatte direttamente dalla fabbrica, e non successivamente da concessionari, quindi con standard qualitativi elevatissimi».
I costruttori ultimamente propongono sempre più spesso possibilità di personalizzazione, ma i clienti sembrano abbastanza insensibili, continuando a scegliere la classico colorazione, senza particolari guizzi di originalità. Secondo voi quanti sceglieranno di personalizzare Juke?
«Quello della personalizzazione è senza dubbio un terreno nuovo anche per noi, ma credo che la percentuale di clienti che sceglieranno di rendere molto più particolare la propria Juke sarà molto alta. E si potranno avere per esempio gli interni nello stesso colore della carrozzeria, possibilità che invece fino ad oggi non era garantita ai nostri clienti. Del resto Juke – lo dice il nome stesso – è un po' un gioco, è fatta per divertire».
“Oggi stiamo spostando la nostra gamma dai fuoristrada al mondo dei crossover, senza per questo rinnegare le nostre radici che affondano nel terreno del 4x4”
Rimaniamo nel mondo dei SUV targati Nissan. Avete mostrato il nuovo Pathfinder che, allo stesso modo di X-Trail, è sempre meno fuoristrada e sempre più SUV. E' vero che non arriverà più in Italia? La precedente generazione, anche se non ha prodotto volumi elevati, era molto apprezzata per le sue linee squadrate e le doti di robustezza e grande solidità...
«Pathfinder è un modello molto importante in Russia e in alcuni mercati extraeuropei. Per quanto riguarda l'Europa non ci sono grandissimi piani all'orizzonte per questo modello. Di sicuro abbiamo cambiato approccio nei confronti di questo modello, che è stato sicuramente geniale in passato, visto che in 4,50 metri offriva spazio a 7 persone. Non abbiamo voluto però disperderci, offrendolo anche in Europa dove avremmo avuto modelli che si sarebbero rubati spazio a vicenda».
L'immagine di Nissan una volta era legata al mondo dei fuoristrada. Oggi, guardando la gamma, si è un po' persa questa caratteristica. Perché?
«Oggi stiamo spostando la nostra gamma dai fuoristrada al mondo dei crossover perché abbiamo dimostrato di avere un grandissimo know-how in questo segmento, senza per questo rinnegare le nostre radici che affondano nel terreno del 4x4».
Non avete più veri fuoristrada oggi?
«Nissan si sta sicuramente evolvendo, in modo da essere sempre più vicina a quei segmenti dove si fanno i numeri di mercato. Non dimentichiamo però che la gamma Nissan non è quella italiana. In altre regioni del mondo per esempio Patrol viene ancora venduto, da noi non viene importato perché i numeri non giustificherebbero una commercializzazione».
Avere ancora oggi in gamma un Patrol, un'auto che anni fa era un'icona del vostro brand, non sarebbe utile nemmeno per il rafforzamento dell'immagine del brand?
«Non vogliamo rinnegare le nostre radici 4x4 e il fuoristrada, valori di cui siamo ancora oggi molto orgogliosi. Il mercato europeo però non ci chiede questi prodotti, che noi comunque continuiamo a vendere in altre parti del globo come per esempio in Russia».
Nissan
Via Tiberina Km 15,740
00060 Caperna
(RM) - Italia
800 105 800
https://www.nissan.it/
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