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Distratti dalle beghe relative alla prosecuzione del Conte 2 o all’apertura di una crisi, nei Palazzi romani non sembra esserci tempo per occuparsi di quanto accade in Stellantis: peccato, perché il mondo automotive è ambito importante per l’intera filiera industriale del Paese.
L’ultima tiratina di orecchie alla Politica arriva dalla Fiom-Cgil, che sottolinea come una svolta epocale con la nascita di Stellantis non abbia apparentemente prodotto reazioni ufficiali: eppure sarebbe stato importante cogliere l’occasione, per esempio, per iniziare a ragionare su come gestire le innovazioni che stanno investendo il settore, provando a stilare un “Piano dell’Auto“ degno di tal nome.
Lo hanno fatto i tedeschi, e forse non è una notizia, ma anche i cugini francesi ne hanno stilato uno; qui da noi, al contrario, si registra solo un assordante silenzio.
«Durante la pandemia - ha rivelato Michele De Palma, segretario nazionale e responsabile del settore automotive della Fiom-Cgil - siamo stati contattati dall'ambasciata francese per uno scambio di idee e per conoscere il parere della Fiom sulle questioni che riguardano l’automotive. I francesi ci hanno chiesto quali interventi andrebbero fatti per l'auto e abbiamo presentato le nostre proposte, che riguardano il sistema-Paese. Purtroppo il nostro governo non ci ha chiesto nulla».
Dopo il primo incontro con Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, molti sindacalisti hanno stigmatizzato l'assenza della Politica sulla vicenda, mentre le dichiarazioni di Antonio Misiani, vice ministro dell'Economia, in merito ad un possibile ingresso dello Stato come azionista della nuova società hanno addirittura peggiorato la situazione, perché apparse tardive ed ormai fuori tempo massimo.
Da parte dei sindacati si chiede a Roma più attenzione al settore automobilistico, appello che si aggiunge a quelli analoghi giunti dalle associazioni del mondo auto.
Così, incredibilmente, forse qualcosa si muove: Stefano Patuanelli, Ministro dello Sviluppo Economico, ha convocato le riunioni dei tre gruppi di lavoro istituti nell’ambito del Tavolo Automotive, a cui parteciperanno associazioni, aziende, sindacati, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, nonché dell’università e della ricerca.
I gruppi di lavoro, presieduti dal Ministro, avranno il compito di approfondire e individuare gli strumenti e le misure più funzionali a sostenere il processo di transizione del settore automotive, che rappresenta un asset industriale strategico per il nostro sistema Paese.
Questo il calendario:
4 febbraio, riunione del gruppo di lavoro sul sostegno alla domanda di mezzi di trasporto orientati sui nuovi standard tecnologici energetici e di mobilità sostenibile;
18 febbraio, riunione del gruppo di lavoro relativo al supporto per lo sviluppo delle reti infrastrutturali;
4 marzo, riunione del gruppo di lavoro sul sostegno all’offerta di mobilità e alla transizione tecnologica della filiera.
Avremo finalmente un “Piano dell'Auto“ o la montagna, ancora una volta, partorirà un topolino?