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Ieri a Pomigliano durante un assemblea pubblica Federico Bellono, segretario provinciale della Fiom torinese spiega: "la paura è che possa essere tutto molto generico e che conti soltanto l'immagine verso la stampa e verso la Borsa. Qua servono indicazioni chiare sugli stabilimenti nazionali e in particolare per Torino. Fca non ha mantenuto la promessa della piena occupazione, i 3 mila esuberi di Mirafiori e Grugliasco sono l'esempio più chiaro".
Prosegue Francesca Re David, segretario generale della Fiom: "Vorremmo che Fca ci dicesse cosa davvero vuole fare. Non ha rispettato nessuno dei piani industriali che ha presentato dal 2010, siamo a metà dei modelli e, invece della piena occupazione, c'è una montagna di cassa integrazione in particolare a Pomigliano e a Mirafiori, i due stabilimenti dove era stato fatto il referendum ricatto, cessione di diritti in cambio del lavoro",
Anche l'idea secondo cui in Italia si possano fare solo modelli di lusso non è andata giù a Re David. "Sarebbe un vero disastro. Per raggiungere davvero l'obiettivo della piena occupazione servono modelli di tutta la gamma". "Tutto questo in Italia dove la ricerca è completamente spenta", ha aggiunto Re David. "È un'azienda che in Italia pensa di non dovere rendere conto a nessuno, governi gli hanno lasciato sempre mano libera".
Rocco Palombella della Uilm, oggi a Balocco, ha detto: "Domani è una giornata importante, aspettiamo di conoscere gli investimenti e i nuovi modelli. Auspichiamo che ci sia continuità con il percorso iniziato quattro anni fa e che si è rivelato giusto". "E' importante un consolidamento dei risultati e che il piano 2018-2022 preveda il pieno utilizzo degli stabilimenti con modelli innovativi e la possibilità di avere a breve la piena occupazione", aggiunge Palombella. Alla Fiom: "Le iniziative decise da una sola organizzazione, che ha la pretesa di chiedere l'adesione alle altre non funzionano. La Fiom faccia mea culpa dei suoi errori e tenga in considerazione gli altri sindacati. Solo così sarà possibile fare cose insieme, altrimenti intralciano il percorso unitario che non è una necessità a tutti i costi".