Finisce la storia della Renault Mégane con la R.S. Ultime. Nasceva 20 anni fa

Le sue radici però risalgono al 2003, quando il reparto Renault Sport presentò la prima Mégane R.S. 225, basata sula seconda generazione del modello. Era disponibile sia a tre porte sia cinque porte, e sotto il cofano scalpitava un 2.0L turbobenzina a quattro cilindri da 225 CV (ma i test di una rivista messicana dell’epoca segnavano 250 CV sul banco rulli...) abbinato a un cambio manuale meccanico a 6 rapporti.

La prima Mégane R.S. garantiva uno 0-100 km/h in 6,5 secondi per una velocità massima di circa 240 km/h. E nel 2005 un’altra novità, perché arrivò il telaio Cup Chassis: 10 kg in meno, dischi dei freni forati e cilindro maestro dell’impianto frenante maggiorato, tutto per migliorare la sua guidabilità tipicamente da “compatta francese”: trazione anteriore tendenzialmente sovrasterzante.

L’evoluzione successiva è stata la Renault Sport 230 F1 Team R26 insieme alla sua massima espressione R26.R, per commemorare il successo di Renault nel campionato del mondo di Formula 1 del 2005 e Offriva 230 CV su 1.355 kg, uno spoiler posteriore e un differenziale anteriore a slittamento limitato, ma è con con la R26.R del 2009 che arriva una svolta ulteriore: l’auto si alleggerisce di ben 123 kg grazie alla riozione dei sedili posteriori, dell’airbag passeggero, del clima e di altre componenti “non necessarie” per una compatta sportiva pura, da pista ma omologata per la strada.

Altre due versioni sono degne di nota: la prima è sicuramente la Sport dCi 175 del 2007, che aveva un motore 2.0L turbodiesel da 175 CV e dotazioni sportive fra cui l’ESP disinseribile (in un periodo in cui i motori a gasolio ispiravano moltissima fiducia sul mercato).

La seconda invece è l'ultima di questa generazione: la Trophy, creata appositamente per l’uso nelle competizioni con telaio tubolare e motore 3.5L V6 ad iniziezione elettronica multipla, capace di 330 CV, abbinato a un cambio sequenziale a 6 rapporti. Non era omologata per la strada e venne impiegata sostanzialmente solo nella Renault Eurocup, ma la sua volontaria somiglianza con le Mégane stradali diede a quest’ultime un certo appeal in più.

Con la terza generazione di Renault Mégane, nel 2010, arrivò la seconda generazione di R.S.: la prima si chiamava 250 e sotto il cofano ancora mostrava un 2.0L a quattro cilindri turbo benzina con potenza incrementata alla fatidica soglia dei 250 CV - che secondo alcuni è il limite fisico di una trazione anteriore, oltre il quale si andrebbe a minare la guidabilità (o almeno era così un decennio addietro).

Esisteva ancora anche un’apprezzatissima versione Cup con telaio rinforzato e alleggerito, sospensioni più orientate all’uso in pista e un differenziale a slittamento limitato. E ancora, l’edizione limitata Trophy 265 che aveva 15 CV in più e poteva sfondare la “barriera” dei 250 km/h: raggiungeva i 254 km/h accelerando da 0 a 100 km/h in 6 secondi netti.

Una punta di diamante nella storia della Renault Mégane R.S. è il momento di sfida con Cupra, che all’epoca non era ancora un brand a sé ma una divisione sportiva di Seat: quest’ultima impegnò la Leon Cupra 280 in un nuovo record sul Nurburgring per le auto stradali di produzione a trazione anteriore, con un tempo di 7:58.40… e naturalmente a Renault non andò giù.

Perciò poco tempo dopo sviluppò la Renault Sport Mégane 275 Trophy-R, con ben 275 CV di potenza e un nuovo scarico Akrapovic in titanio, e qualche settimana dopo era già sul Nurburgring per strappare nuovamente il titolo. E ci riuscì con circa quattro secondi di scarto, segnando un tempo di 7:54.36 sugli oltre 20 km del Ring.

E ora veniamo all’ultima delle Mégane R.S., che concluderà la propria storia e quella dell’intero reparto Renault Sport proprio con la nuova edizione limitata Ultime. Nacque nel 2017 sulla base della quarta generazione di Mégane, diventando la più potente della sua storia in quel momento. 

Era disponibile solo a cinque porte, in tre versioni: 280-Sport, 280-Cup e la più potente 300-Trophy. Il motore da due litri cedette il pasos a un nuovo 1.8L Turbo a quattro cilindri, lo stesso che spinge la moderna Alpine A110 nelle sue varie declinazioni.

Arrivano di serie anche il cambio automatico doppia frizione a sei rapporti con palette al volante, il launch control e le quattro ruote sterzanti per migliorare le doti di guida. E di fatto, permettendo di sforare ampiamente il “limite” di 250 CV per le trazioni anteriori, senza sacrificare nulla nell’handling.

La più recente Ultime, versione speciale di un facelift avvenuto nel 2021, è ancora oggi la più potente Mégane di sempre, e sicuramente lo rimarrà a vita - almeno per quanto riguarda quelle spinte da motori endotermici e non elettrificati. 

Insieme a lei, che verrà fisicamente presentata al Salone di Tokyo 2023, se ne andrà un reparto sportivo automobilistico che ha saputo far affezionare un’enorme quantità di appassionati di motori sin dal 1976 con la Mégane ma anche con la Clio, e dimostrando di non aver paura di osare quando in gioco ci sono i motori e la memorabilità - nemmeno quando si trattava di montare un 3.0L V6 su una Clio, in posizione centrale.