Filosofia della tecnica: siamo tutti "Tesla-dipendenti"

Filosofia della tecnica: siamo tutti "Tesla-dipendenti"
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La genialità di Nikola Tesla ha cambiato, e avrebbe potuto cambiare ancor di più, le sorti dell'umanità. Ma a lui sarebbero piaciute le vetture che portano il suo nome?
17 luglio 2014

Nikola Tesla, chi era costui? Un manzoniano “Carneade della tecnica” di cui cade quest’anno il settantesimo dalla morte, ma ciò non deve assolutamente passare inosservato.

Non sono pochi né trascurabili i suoi meriti, tanto che è divenuto un eroe dei “complottisti”, quelli che sono convinti delle oscure manovre con cui biechi “centri di potere” occulterebbero i progetti rivoluzionari, in grado di risolvere gran parte dei problemi della terra; diciamo pure l’energia gratis per tutti.

Tantissimi i primati di Tesla

Questo serbo naturalizzato statunitense, in effetti, rivaleggiò e vinse la diatriba detta “guerra delle correnti” contro il suo primitivo datore di lavoro Thomas Edison (che era contrario alla corrente alternata), sfiorò il premio Nobel, perso per testardaggine, e si ritenne defraudato da Guglielmo Marconi in campo radiofonico.

In questa storia c’entra anche la “sedia elettrica” ma qui non ce ne occupiamo. Diciamo solo che la potenza della corrente alternata, ad alta tensione, al contrario di quella continua, raggiunge i punti lontani con poca dispersione lungo le linee elettriche.

Un personaggio controverso

A onor del vero, tutti i suoi molteplici guai (e la sua morte “misera”), Tesla se li procurò anche e soprattutto per il carattere ombroso ed originale. In certi momenti ebbe sostanziosi finanziamenti, specie dalla Westinghouse, ma fu talora poco concreto, disperdendosi in congetture che lo misero in conflitto persino con Albert Einstein a proposito della teoria della relatività.

Nikola Tesla, serbo naturalizzato statunitense rivaleggiò e vinse la diatriba detta “guerra delle correnti” contro il suo primitivo datore di lavoro Thomas Edison (che era contrario alla corrente alternata) e sfiorò il premio Nobel, perso solo per testardaggine


Padre del fantomatico “raggio della morte” (ma non erano queste le sue intenzioni, da bravo credente) Tesla ebbe numerosi brevetti acquistati dall’Ufficio Federale di Investigazione USA (FBI) e segretati.

L'influenza di Tesla sull'auto

Ma per quanto attiene al campo automobilistico, di cui ci occupiamo, è bello ricordare almeno un paio delle invenzioni che passarono dalle sue mani e che oggi sono nelle nostre. I fari a gas (oggi allo“Xenon”, ad esempio), che illuminano tantissimo e consumano molto meno delle classiche lampadine ad incandescenza.

Tesla non aveva la capacità di attivarli con una tecnologia di alta tensione miniaturizzata, come l’abbiamo attualmente, ma li aveva inventati e realizzati in grande, una specie di “Neon”.  E poi l’ormai usatissimo telecomando con cui apriamo e chiudiamo quasi tutte le nostre vetture moderne.

Da Tesla alla... Tesla Motor

Nel 2013 una compagnia americana chiamata “Tesla Motor” (800 dipendenti) farà un ulteriore tentativo di commercializzare delle vetture elettriche, dopo un’esperienza non proprio esaltante con un modello lanciato sul mercato USA nel 2008, la “Tesla Roadster” di cui arrivò a produrne anche un centinaio al mese.

Precisiamo che le “Tesla car”, pur utilizzando l’adorata tecnologia della corrente alternata, non piacerebbero del tutto al benefico scienziato: troppo semplice e poco tecnologica. Egli certamente la vorrebbe senza batterie, con l’energia necessaria alla propulsione captata direttamente da raggi elettromagnetici provenienti dal cielo.

La trasmissione dell’energia a distanza, senza fili, ed in grandi quantità è sempre stato un suo “pallino”, anzi una sua realtà, stando ai “complottisti”. I quali forse ignorano le contestazioni ancora attuali sui presunti danni alla salute dovuti all’esposizione ai forti campi elettromagnetici delle linee ad alta tensione.

Carlo Sidoli

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