Filosofia della tecnica. Il bel tempo che fu

Filosofia della tecnica. Il bel tempo che fu
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La situazione climatica di queste ultime settimane ha visto ritornare nel nord Italia condizioni quasi invernali. Che fare con le gomme?
18 maggio 2016

Il meteo di queste ultime settimane ha visto ritornare nel nord Italia condizioni quasi invernali sia dal punto di vista delle temperature che da quello delle precipitazioni. Nondimeno un mese fa si godeva di un bel tempo primaverile.

Non si tratta comunque di una situazione eccezionale e perciò, a maggior ragione, risulta evidente l’inadeguatezza e la genericità di certe regole che da qualche anno ci impongono di cambiare abitudini a scadenze stabilite secondo le date del calendario. Il che non sarebbe un male assoluto se queste regole non si scontrassero con le necessità obiettive; come dire che scegliere delle date fisse per definire quando fa caldo e quando fa freddo non è sempre logico e non viene incontro al benessere e alla sicurezza dei cittadini. Sarebbe come decidere per legge le date in cui c’è la nebbia; meglio stabilire quale comportamento si deve tenere nel caso ci sia la nebbia.

Chi ha avuto la ventura di prestare il servizio militare obbligatorio ricorda il disagio del cambio di divisa (che avveniva ad una data precisa in primavera ed in autunno) qualora, come quest’anno, capitasse di indossare indumenti pesanti quando faceva caldo e poi se ne portassero di leggeri quando faceva freddo. Ma se era ammissibile e sopportabile che, nell’economia delle forniture e della gestione dei magazzini, dei giovanotti in piena salute patissero qualche disagio“termico” (allora non si poteva uscire in borghese dalle caserme, che peraltro erano senza impianto di riscaldamento) non è lo stesso quando è coinvolta tutta la popolazione e si tratta anche di sicurezza.

Se prendiamo due date, ad esempio il 15 ottobre ed il 15 aprile, per accendere e spegnere i riscaldamenti domestici e (15 novembre-15 aprile) per passare sulle automobili da gomme “estive” a gomme “invernali” e viceversa, significa non volere tener conto che prendere la data come parametro di riferimento è largamente approssimativo e non risolve i problemi pratici di un meteo instabile. Inquadrando la “brutta stagione” tra quelle due date sicuramente ci si azzecca nella grande maggioranza dei casi, ma non in tutti; le eventuali “ordinanze di correzione” sono possibili, ma arrivano sempre in ritardo. Trascuriamo per incompetenza le complicanze mediche per la salute di anziani e bambini rimasti al freddo e ci occupiamo degli scompensi causati alla circolazione automobilistica dalla scelta di date fisse.

E’ evidente che il parametro giusto per definire i “cambi” di equipaggiamento è la temperatura, che non segue esattamente il calendario. Inoltre, imporre una legge basata sulle date, che valga in tutta Italia è parimenti inadeguato

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E’ evidente che il parametro giusto per definire i “cambi” di equipaggiamento è la temperatura, che non segue esattamente il calendario. Inoltre, imporre una legge basata sulle date, che valga in tutta Italia è parimenti inadeguato, dato che il nostro Paese si sviluppa prevalentemente da nord a sud. Però pare che non si possa (o costi troppo) fare altrimenti; cioè segnalare strada per strada e giorno per giorno se occorre l’equipaggiamento invernale oppure no. Né val la pena far notare che in Svizzera, Paese dalle caratteristiche più omogenee del nostro, come pure in Austria per restare ai confini più prossimi, non c’è una disposizione d’obbligo generale come quella che vige da noi. Come spesso accade, è la tecnica a porre rimedio ai disagi che derivano da leggi che sono categoriche, dove invece dovrebbero essere adattabili alle circostanze.

Nel caso specifico dell’equipaggiamento invernale, è noto che esistono, da molti anni, i cosiddetti pneumatici “quattro stagioni” o “qualsiasi tempo”, che si possono “tenere sotto” per tutto l’anno. Però si deve far presente che finora queste gomme erano praticamente delle invernali che andavano bene anche col bel tempo. Il che significa “relativamente bene”: un comportamento imperfetto, una rumorosità superiore, un consumo di gomma e di combustibile un po’ esagerato. Ora (e ciò vale ormai per il prossimo inverno o per chi sta per sostituire i pneumatici usurati) siamo al punto che i costruttori di gomme sono in grado di fornire un prodotto che ha le caratteristiche di andare bene con la bella stagione e di risultare valido (cioè omologato) “anche” per l’inverno. E’ la novità dell’anno, a un prezzo ragionevole; meraviglia della chimica, perché si tratta soprattutto della qualità della “mescola” del battistrada che non è più soggetta o, meglio è meno soggetta di prima, al cambiamento delle sue caratteristiche elastiche col variare della temperatura esterna. Chi le “adotta”, magari con un paio di catene nel baule per prudenza (non si sa mai), può dimenticarsi di guardare il calendario per sapere il tempo che fa.

 

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