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Ecco cosa succede in Paesi come la Germania, l’Austria, la Francia, la Gran Bretagna (e mi auguro in molti altri): quando ad un incrocio trovate un’indicazione per la vostra destinazione state pur certi che tutta una serie di cartelli vi condurrà alla meta.
Da noi, se si adotta il sistema più logico, che è quello indirizzarsi col primo cartello utile verso la località desiderata e poi di proseguire sempre diritti finché non appare nuovamente l’indicazione della meta, si inizia una specie di “gioco dell’oca”.
Si può finire in una strada a fondo cieco, ci si può ritrovare dopo parecchi chilometri esattamente nel posto da dove si era già transitati molto prima, si può leggere finalmente un’indicazione utile ma dove la distanza della meta è aumentata anziché diminuita.
Chi si avventura da Milano a Como (che non è proprio una meta secondaria) senza prendere l’autostrada può farne l’esperienza. Nel groviglio delle competenze comunali, provinciali e statali ci sarà mai qualcuno che si prenderà la briga o l’incarico di mettere le cose in ordine?
“Da noi, se si adotta il sistema più logico, che è quello indirizzarsi col primo cartello utile verso la località desiderata e poi di proseguire sempre diritti finché non appare nuovamente l’indicazione della meta, si inizia una specie di gioco dell’oca”
Non speriamoci, il nostro andazzo nazional popolare precipita verso la massima trasandatezza e solo i guizzi della tecnologia possono porre un qualche rimedio. Le cabine telefoniche sono distrutte? “Chissenefrega”, abbiamo il telefonino.
Gli orologi pubblici sono sballati? “Chissenefrega” abbiamo quelli da polso e già citati telefonini. La posta consegna in ritardo? “Chissenefrega” abbiamo le E mail. Per tornare a bomba, le indicazioni stradali mancano o ci ingannano? “Chissenefrega” abbiamo il sistema di navigazione satellitare. Il cervello va in “tilt”? “Chissenefrega” abbiamo il Grande Fratello.
Carlo Sidoli