E' un inizio 2011 da incorniciare per il Gruppo Fiat. Dopo la presentazione delle punte di diamante
Ferrari FF e la nuova monoposto del Cavallino per la stagione 2011 (la
F150), la crossover Fiat Freemont e bilanci particolarmente in ordine, sono infatti arrivati a Torino
interessanti premi per le Alfa Romeo Giulietta e Mito oltre che per il motore
TwinAir che spinge la nuova 500.
Tra i premi assegnati dal “Die Besten Autos 2011” – concorso organizzato dalla rivista tedesca Auto Motor und Sport con la partecipazione attiva dei lettori - il motore TwinAir di Fiat si è infatti aggiudicato un riconoscimento decisamente prestigioso, quello intitolato a Paul Pietsch (ex pilota, giornalista ed editore) per lo sviluppo tecnologico.
A ritirare il premio durante una manifestazione che si è svolta a Stoccarda, è stato Aldo Marangoni, Product Engineering Vice President di Fiat Powertrain. TwinAir è un innovativo motore sviluppato da Fiat Powertrain. Ha debuttato nel 2010 sull’icona delle utilitarie, la Fiat 500, e grazie a consumi ed emissioni ridotti contribuisce attivamente alla tutela dell’ambiente, permettendo a Fiat di ottenere un importante risultato: essere il marchio con i livelli di CO2 più bassi in assoluto tra i costruttori full liner (123,5 g/km, secondo gli ultimi dati di Jato Dynamics).
Il piccolo propulsore a benzina di 875 cmc, eroga grazie al turbo 85 cv (63 kW) e consuma 4,1 litri di carburante ogni cento chilometri, con soltanto 95 grammi di CO2 emessi ogni chilometro.
Sono sostanzialmente tre i fattori grazie ai quali il TwinAir è in grado di ridurre in maniera così elevata consumi ed emissioni, assicurando allo stesso tempo un elevato piacere di guida.
Innanzitutto l’architettura a due soli cilindri, massima espressione del concetto di downsizing, che permette di contenere la cilindrata e ridurre gli attriti interni. Inoltre, l’innovativa gestione elettroidraulica delle valvole MultiAir, sviluppata da Fiat Powertrain, che in luogo del tradizionale albero a camme impiega un sistema di alzata e fasatura completamente variabile delle valvole di aspirazione. E infine, l’utilizzo di un turbocompressore che assicura valori di potenza e coppia paragonabili a quelli offerti dai più grandi motori a quattro cilindri.