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La notizia del sequestro delle 134 Fiat Topolino nel porto di Livorno a causa della presenza dell'adesivo della bandiera italiana ha suscitato molte discussioni e commenti anche dal mondo politico. Tra questi, il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha espresso chiaramente la sua posizione, sottolineando che la legge deve essere applicata a tutti.
Urso ha ricordato che la normativa, che fu introdotta da lui stesso nel 2003 per combattere il fenomeno del "sounding" italiano nel contesto della globalizzazione, è in linea con l'accordo internazionale di Madrid, firmato da 53 nazioni per contrastare le indicazioni ingannevoli.
Secondo quanto riportato dal Secolo d'Italia, anche il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli è intervenuto sulla questione, evidenziando l'importanza della lotta alla contraffazione da parte della Guardia di Finanza e delle Dogane italiane. Rampelli ha ribadito che il marchio Made in Italy può essere utilizzato solo se l'intera filiera produttiva avviene in Italia, altrimenti non c'è alcun motivo per usarlo impropriamente.
Parlando con il Messaggero, Urso ha criticato Stellantis, affermando che i suoi stabilimenti possono sostenersi solo aumentando i livelli produttivi con nuovi modelli elettrici e ibridi:
Ci aspettiamo che avvenga a Mirafiori, per raggiungere la soglia di 200mila auto, ma anche a Melfi, dove vi sono le più significative criticità nell'indotto. Un milione di veicoli è l'obiettivo su cui lo stesso Carlos Tavares concordò quando ci incontrammo al ministero in giugno dell'anno scorso. Nei prossimi giorni porteremo a definizione il contratto di sviluppo per la gigafactory di Termoli ed entrerà in vigore il nuovo piano incentivi auto. Ora tocca all'azienda.
Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolo Urso
Il Ministro ha menzionato che ci si aspetta un aumento della produzione a Mirafiori e Melfi, con l'obiettivo di raggiungere un milione di veicoli, come concordato con Carlos Tavares lo scorso giugno. Nei prossimi giorni, sarà definito il contratto di sviluppo per la gigafactory di Termoli e verrà attuato il nuovo piano di incentivi per le auto.
Infine, Urso ha ribadito l'importanza di attrarre un secondo produttore automobilistico in Italia per sostenere la filiera automotive e colmare il divario tra produzione nazionale e immatricolazioni, che attualmente vede una produzione di 500.000 auto all'anno a fronte di un'immatricolazione tre volte superiore.
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