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La Fiat ha avviato una campagna per la rimozione gratuita delle bandierine tricolore dalle fiancate della nuova Topolino, in seguito a controversie legate alla sua produzione in Marocco. Il 15 maggio, un incidente ha visto 134 veicoli fermi nel porto di Livorno, bloccati dalla Guardia di Finanza e dall'Agenzia delle Dogane a causa di questi adesivi, considerati ingannevoli circa l'origine dell'auto.
Questo gesto segue un invito via email da parte di Stellantis ai proprietari della microcar, sollecitandoli a recarsi in concessionaria per la rimozione delle insegne, a spese dell'azienda. L'iniziativa rispecchia il tentativo di Stellantis di allinearsi alle normative sull'Italian Sounding, che impediscono l'uso di simboli nazionali su prodotti non realizzati in Italia.
Il dibattito sull'Italian Sounding non è nuovo per Stellantis. Recentemente, l'Alfa Romeo Milano ha subito un cambio di denominazione in "Junior" dopo osservazioni simili relative alla sua produzione nello stabilimento di Tychy, in Polonia. Anche la Fiat 600, assemblata nello stesso stabilimento, ha visto rimuovere il tricolore dal paraurti posteriore.
Questi episodi evidenziano una crescente sensibilità verso l'origine dei prodotti e l'importanza del marketing autentico nell'era della globalizzazione. Con la rimozione dei tricolore dalla Topolino, Stellantis si impegna a rispettare non solo le normative, ma anche le aspettative dei consumatori in merito alla trasparenza e autenticità del branding.