Fiat sale al 68,49% di Chrysler

Fiat sale al 68,49% di Chrysler
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Fiat sale al 68,49% di Chrysler. Timori da parte del Ministro Flavio Zanonato per Mirafiori
9 luglio 2013

L'incertezza sul futuro di Mirafiori preoccupa il Governo. Davanti alla platea degli industriali torinesi, riuniti per l'assemblea annuale, il Ministro dello Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, esprime i timori sulla fabbrica del Lingotto.

Lo ascoltano in prima fila l'Amministratore Delegato Sergio Marchionne, il Governatore della regione Piemonte, Roberto Cota e il Sindaco Piero Fassino. E' il giorno in cui Fiat esercita l'opzione di acquisto, la terza, su una nuova quota del 3,3% di Chrysler da Veba, il fondo per l'assistenza sanitaria dei pensionati della società USA, gestito dal sindacato Uaw.

Completate le operazioni finora varate il Lingotto, che a Piazza Affari registra un incremento del 2,88%, è salito al 68,49% della Casa di Detroit. Tutto però è appeso al parere della Corte del Delaware, a cui la Fiat si è rivolta nel settembre 2012, oppure alla chiusura del negoziato con il fondo Veba sul prezzo della quota.

Per quest'ultima tranche il Lingotto è pronto a pagare 254,7 milioni di euro. «La trattativa con Veba non ha dato ancora buon esito. Non abbiamo nulla da annunciare. Se accettano il nostro pagamento chiudiamo in settimana», dice Marchionne che da Zanonato incassa anche il riconoscimento del peso nell'economia italiana.

«La Fiat è un patrimonio del Paese - afferma il Ministro Zanonato - non è qualcosa di staccato o indifferente. E' uno degli asset del Paese, va benvoluto e aiutato in ogni modo. Ho incontrato i vertici Fiat, mi hanno assicurato la piena volontà dell'azienda di mantenere in Italia produzione e investimento. Io ho dato la piena disponibilità mia e del Governo a collaborare attivamente».

Intanto soddisfazioni per il brand torinese dal punto di vista dell'immagine: nella classifica Fortune 500 delle aziende più grandi del mondo Exor, la holding del Gruppo Agnelli, fa un balzo dal 45° al 26° posto e il settimanale Fortune incorona John Elkann «volto nuovo della Fiat», al quale si deve il reclutamento di Marchionne che ha consentito il rilancio della Casa torinese.

Niente di nuovo invece sul fronte Confindustria: «Il rapporto personale con Marchionne è ottimo, ma in questo momento non stiamo assolutamente parlando di un rientro di Fiat in Confindustria», spiega il Presidente degli industriali, Giorgio Squinzi che aggiunge: «noi non eserciteremo pressioni, rispettiamo la sua volontà».

Fonte: Ansa

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