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Invidia, questa è la parola giusta, se pensiamo a Ducan e ai suoi fidi collaboratori, al momento del battesimo all'accensione di questa incredibile vettura, dopo una pausa di inattività durata oltre cento anni.
Pittaway, da sempre appassionato di vetture storiche, dopo diversi anni di lavoro, ha saputo ricostruire un esemplare della Fiat S76, conosciuta anche come Fiat HP300 Record o volgarmente "belva di Torino" e ideata per poter battere il record di velocità terrestre, detenuto in quegli anni da Blitzen-Benz.
La vettura torinese vantava un propulsore anteriore biblocco a quattro cilindri, con tre candele per cilindro, quattro marce, accensione con magnete a bassa tensione, trasmissione a catena. Da notare che il raffreddamento, ad acqua, sfruttava un radiatore, alla cui forma ci si ispirò per progettare quelli delle vetture Fiat stradali.
Le sospensioni, ad assale rigido, utilizzavano balestre anteriori e posteriori. La storia della vettura vide già al suo primo anno di vita il raggiungimento del record sul miglio sulla spiaggia di Brooklands grazie al pilota Pietro Bordino che riuscì a spingerla fino a 200 km/h. Poi nell'aprile 1912 a Long Island, la Fiat 300 Hp Record fu in grado di percorrere il miglio all'impressionante velocità di 290 km/h.
Ora ascoltate il diabolico sound, al momento dell'avviamento, con il motore ancora privo di marmitte, con le luci di scarico che sfogano fiamme e fumo. Fa tremare il cuore. Non ci rimane che darci tutti appuntamento al prossimo Goodwood Festival of Speed (25-28 giugno 2015) per vederla salire a tutta velocità sulla collina...
Maurizio Vettor