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La produzione della Fiat Panda a Pomigliano d'Arco non riprenderà come previsto l'8 giugno prossimo: a causa della contrazione dei volumi dovuta alla crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19, la ripartenza delle linee a Pomigliano è posticipata a data da destinarsi. Anche la regina del mercato italiano dell'auto, quindi, deve prostrarsi al crollo della domanda degli ultimi mesi.
Il mercato auto in Italia, dopo il calo verticale del mese di aprile, in cui le immatricolazioni sono scese del 97%, a maggio ha mostrato ancora delle difficoltà, facendo segnare una diminuzione del 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di qui la decisione di Fiat di non riprendere la produzione della Panda nei tempi prestabiliti.
Dei 4.485 lavoratori dello stabilimento di Pomigliano d'Arco, la maggior parte resterà in cassa integrazione; gli altri, invece, lavoreranno nello stabilimento della Sevel ad Atessa, in Abruzzo, dove vengono prodotti veicoli commerciali. «I segnali lanciati dal mercato sono ancora troppo deboli per consentire una continuità», spiegano le sigle sindacali, che sono state avvisate da FCA del fatto che al momento non è possibile stabilire una data precisa per la ripresa delle attività produttive a Pomigliano: è troppa l'incertezza sull'andamento del mercato per decidere.
Fiat
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