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Dopo l’annuncio del rilancio dello stabilimento Fiat di Melfi, pronunciato il mese scorso da Sergio Marchionne in persona, alla presenza del Presidente del Consiglio Mario Monti, arriva ora la firma che sancisce in maniera definitiva l’accordo per la ristrutturazione dello polo produttivo lucano.
L’accordo, che arriva dopo le polemiche seguite alla notizia dei due anni di cassa integrazione necessari secondo Fiat per installare le nuove linee di produzione, prevede che nello stabilimento di Melfi (Potenza) saranno prodotti due nuovi SUV compatti (la 500 X e il Suv compatto Jeep).
Cassa integrazione confermata, la Punto rimane in produzione
L’accordo conferma la necessità di ricorrere alla cassa integrazione. Per quasi due anni, dal prossimo 11 febbraio al 31 dicembre 2014, per i circa 5.000 lavoratori della fabbrica lucana si farà ricorso infatti alla cassa integrazione straordinaria a rotazione con periodi equilibrati nella durata, ma la produzione della Punto nel frattempo continuerà.
Il Ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, ha commentato così l’accordo da Davos, dove si svolge l’annuale Forum Economico Mondiale: «Ovunque ci sono investimenti per aumentare la capacità produttiva noi siamo accanto agli imprenditori. Non ci sono particolari polemiche abbiamo solo detto che per far scattare la cassa integrazione bisognava valutare il piano».
“L'opportunità che il mondo ha dato al nostro Gruppo e che noi stiamo realizzando, è rappresentata dal fatto che Fiat-Chrysler in Italia è destinata a diventare molto più forte”
Formazione on the job
L'accordo, inoltre, prevede periodi di formazione "on the job", all'interno della struttura stessa e, se necessario, negli stabilimenti del gruppo torinese dove sono già utilizzati macchinari di ultima generazione. La firma dell'intesa è stata salutata positivamente anche da alcuni sindacati. In una nota congiunta, Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Acqf, hanno sottolineato che l'accordo è importante perché contempla la continuità produttiva della Punto, sancisce la ristrutturazione con nuovi investimenti per lo stabilimento di Melfi, mantiene i lavoratori legati all'azienda nonostante la crisi del settore auto e crea le prospettive per realizzare nuovi modelli destinati ad un mercato globale, generando nuovi orizzonti per l'intero Polo dell'auto lucano.
Trovato l'accordo su Melfi, ora l'attenzione è proiettata a lunedì quando all'Unione Industriale di Torino ci sarà un incontro sul contratto per gli oltre 80.000 lavoratori del Gruppo. La settimana scorsa era stata decisa la sospensione della trattativa, dal momento che resta ancora da affrontare il nodo salariale, al quale è legato quello del premio di produttività. Due giorni dopo invece, il 30 gennaio, si riunirà il Consiglio di Amministrazione.
“A Torino terremo il cda e presenteremo il nuovo investimento di Grugliasco. E' una conferma che le nostre radici sono in questa città”
Elkann: «Non abbiamo bisogno di aiuto. In Italia siamo più forti di prima»
Intanto, mentre l'Amministratore Delegato Sergio Marchionne saluta positivamente l'intesa, il Presidente del Lingotto, John Elkann, lasciando Torino dopo la cerimonia in ricordo del nonno, ha commentato: «A Torino terremo il cda e presenteremo il nuovo investimento di Grugliasco. E' una conferma che le nostre radici sono in questa città. I Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni sono stati interlocutori. La realtà è che da quando noi siamo in Fiat, negli ultimi 10 anni, non c'é stato alcun aiuto. Fiat non ha bisogno di aiuto, ma vuole le condizioni per poter operare bene nel Paese».
«C'é un dialogo costruttivo. Più noi ci sviluppiamo nel mondo, più abbiamo rapporti con le istituzioni e i rapporti sono buoni. L'opportunità che il mondo ha dato al nostro Gruppo e che noi stiamo realizzando, è rappresentata dal fatto che Fiat-Chrysler in Italia è destinata a diventare molto più forte. La difficoltà è data dal fatto che, visto che Fiat è molto cresciuta, la componente italiana non è più l'unica, ma è molto più forte».
Fonte: Ansa