Senza energia (alternativa)?
13 dicembre 2008
Da almeno un paio d’anni i costruttori di tutto il mondo fanno a gara nel presentare ad ogni salone internazionale prototipi più o meno futuristici con sistemi di propulsione non convenzionale: ibridi benzina elettrico o diesel elettrico, elettrici o all’idrogeno. In verità la maggior parte degli automobilisti ha assistito a questi esercizi di ingegneria con un po’ di scetticismo, ma ultimamente le cose sono cambiate, e non solo perché gasolio e verde nei mesi scorsi hanno superato la fatidica soglia dell’1,5 euro al litro: dopo anni di sperimentazioni tutte le principali case sembrano essere pronte a proporre sul mercato un offerta ampia e credibile di vetture con sistemi di propulsione ibrida.
E L'IBRIDO FIAT?
Così se fino ad oggi la scelta era limitata alla Toyota Prius e alla Honda Civic Hybrid, entrambe piuttosto lontane dai gusti degli automobilisti europei, nei prossimi 18 mesi la scelta sarà quanto mai ampia: dalla piccola Smart elettrica alla best seller Volkswagen Golf, dalle prestigiose BMW Serie 7 e Mercedes Classe S all’imponente Porche Cayenne, fino alle compatte premium Audi A1 e Mini.
In questo vortice di prototipi e novità annunciate spicca, assordante, il silenzio di Fiat che sembra non avere piani, nemmeno a medio termine, per la realizzazione di versioni ibride dei propri modelli, né per quelli già in listino né per le prossime novità in programma.
OK IL METANO MA...
Certo, in Fiat hanno puntato prima e meglio di altri sul metano, ma è evidente che questa alimentazione non potrà mai diventare una tecnologia di massa, cosa che invece promette di essere la propulsione ibrida già nell’arco dei prossimi cinque anni. A questo punto, quindi, le ipotesi sono due: chi vuole guardare con ottimismo all’industria automobilistica nazionale può pensare che in Fiat stanno tenendo ben coperte le proprie carte, pronte a stupire il mercato e la concorrenza con un’offerta credibile di modelli ibridi, evitando di sprecare risorse in prototipi comunque lontani dalla produzione di serie.
CAMPO LIBERO ALLA CONCORRENZA
La seconda ipotesi, considerando anche le recenti difficoltà passate del gruppo italiano che ne hanno inevitabilmente limitato le possibilità di investimento in ricerca e sviluppo, fa ritenere che in Fiat semplicemente siano in forte ritardo su questa sfida tecnologica, con la forte probabilità di lasciare ancora una volta campo libero alla concorrenza, come già è capito troppe volte in passato.
Per una risposta definitiva, a questo riguardo, bisognerà attendere solo un paio di anni… tempi molto stretti per sviluppare e rendere pronta per l’industrializzazione una tecnologia complessa come la propulsione ibrida, soprattutto per un Costruttore che non ha mai brillato per la rapidità di risposta alle richieste del mercato.
SI PAGHERA'
Nel frattempo, la notizia recente secondo cui il progetto dell'auto ibrida Volt - che debutterà nel corso del 2009 - sarebbe costato 750 milioni di dollari a GM fa capire quanto potrebbe essere grande - e costoso - il ritardo di Fiat...