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105 milioni di dollari, di cui 70 che andranno alla NHTSA, l'ente americano per la sicurezza stradale, 20 milioni di dollari USA da investire in «azioni migliorative a beneficio del settore e dei consumatori e in incentivi intesi a migliorare il grado di completamento di talune campagne di richiamo e di assistenza» e un ulteriore pagamento di 15 milioni di dollari USA se non osserverà le disposizioni della National Highway Traffic Safety Administration.
E' questa la maximulta comminata dalla NHTSA al Gruppo FCA per non aver tempestivamente fornito un rimedio efficace in tre specifiche campagne di richiamo e di non aver tempestivamente adempiuto a vari obblighi di informazione cui era soggetta in forza del National Traffic and Motor Vehicle Safety Act del 1966 per 23 campagne di richiamo, per un totale di 11 milioni di veicoli a rischio, a cui FCA era obbligata in forza del National Traffic and Motor Vehicle Safety Act del 1966.
«Fiat Chrysler ha ammesso di aver violato il Safety Act in tre aree: non aver proposto un rimedio tempestivo ed efficace, comunicazioni ai proprietari dei veicoli e notificazioni alla NHTSA tardive», scrive l'autorità in una nota che annuncia le decisioni prese dopo l'udienza pubblica che si è tenuta lo scorso 2 luglio a Washington.
Oltre al pagamento della multa, la più alta nella storia della NHTSA, Fiat Chrysler offrirà ai circa 500.000 proprietari di vetture con sospensioni difettose la possibilità di rivenderle allo stesso costruttore, mentre agli oltre 1 milione di proprietari di Jeep a rischio incendio per un difetto del serbatoio potranno restituirle ad un prezzo superiore a quello di mercato a FCA, oppure chiedere un rimborso per la riparazione.
Rischio hacker: richiamate altre 1,4 milioni di vetture
La mazzata della maximulta colpisce il Gruppo italoamericano all'indomani dell'avvio della nuova campagna di richiamo che coinvolgerà 1,4 milioni di vetture ( Dodge Viper model year 2013-2015, Ram 1500, 2500, 3500, 4500, 5500 m.y. 2013-2015, Jeep Grand Cherokee e Cherokee m.y. 2014-2015, Dodge Durango m.y. 2014-2015, Chrysler 200, Chrysler 300, Dodge Charger m.y. 2015) per via della vulnerabilità del sistema Uconnect con schermo da 8,4" che, come dimostrato dimostrato dai due esperti in sicurezza informatica Charlie Miller e Chris Valasek in un articolo apparso sulla rivista Wired, potrebbe consentire ad un malintenzionato di prendere il controllo della vettura da remoto.
Il problema riguarderebbe comunque, come specificato da FCA, soltanto i veicoli venduti negli USA. I loro proprietari riceveranno via posta direttamente a casa una penna USB in cui è presente il software di aggiornamento del sistema che chiuderà le falle scoperte da Miller e Valasek. L'aggiornamento potrà essere eseguito con una procedura fai-da-te oppure presso le officine dei rispettivi marchi.