Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
L'edizione 2019 del FIA World Tour a Monaco, la competizione virtuale che vanta i migliori talenti mondiali di GT Sport, si è conclusa domenica sera con la finale della Nations Cup, vinta dal tedesco Mikail Hizal.
Dopo aver intervistato Giorgio Mangano, uno dei due finalisti italiani della Nations Cup, abbiamo avuto occasione di parlare anche con Salvatore Maraglino, il secondo finalista italiano di questo evento. Ecco cosa ci ha raccontato.
Salvatore Maraglino è rimasto deluso dalla sua performance nella finale di Monaco e, ai nostri microfoni, ha prima analizzato i suoi errori per poi sottolineare come, alcuni cambiamenti nel format di qualificazione di questo evento, siano necessari per portare lo spettacolo in pista ai livelli del 2018.
Salvatore, che cosa è successo nelle finali della Nations Cup?
«Purtroppo ho sbagliato in qualifica, non lo nascondo. La pista di Monza è la mia criptonite e obbliga noi piloti a cercare il limite rischiando facilmente una penalità; purtroppo è successo proprio questo, nel mio giro lanciato ho esagerato e sono incappato in un penalty che ha compromesso sostanzialmente l'intera finale. Ho fatto quello che potevo per recuperare ma con questi avversari molto forti e l'aerodinamica che impatta così negativamente chi insegue è stata davvero un'impresa impossibile».
Quanto ti sei allenato per questa finale?
«Per le finali di Monaco circa 2 ore al giorno, il vero sforzo quest'anno è stato però quello di qualificarsi a causa del nuovo format proposto, a mio avviso assolutamente penalizzante per chi è veloce ma ha poco tempo per allenarsi. Potevo sicuramente fare di meglio ma, con questa critica costruttiva che condividono anche i miei avversari, spero che per il 2020 ci sarà un ritorno al sistema dell'anno scorso».
Ti riferisci alla possibilità di partecipare a tutte le gare per cercare di ottenere il punteggio più alto?
«Esattamente. L'anno scorso venivano premiati solo i piloti più veloci e costanti, quest'anno molti più utenti avevano una chance di accedere a questi eventi sacrificando molto tempo e aumentando il benchmark per tutti noi; il format 2018 è di gran lunga quello che ho preferito, secondo me bisognerebbe rivalutarlo».
Nonostante ciò ti rivedremo qui nel 2020?
«Se ci sarà questo cambio di format metterò anima e corpo per essere ancora qui, del resto è la mia passione e so che molti fan italiani credono in me. Se invece verrà mantenuto il format di qualificazione di quest'anno valuterò con calma cosa fare».
Consiglieresti questa esperienza ai piloti virtuali di GT Sport?
«Assolutamente si. Il FIA World Tour è la più grande manifestazione Esport dedicata alle corse e devo sottolineare che l'organizzazione degli eventi on site è stata superlativa sia per le location sia per la perfezione con cui il tutto è stato coordinato. Grazie a questa chance ho vissuto esperienze più uniche che rare, un forte segnale che questo mondo è destinato solo a crescere e ad attrarre sempre più pubblico. In più i nostri commentatori italiani Andrea Facchinetti ed Emilio Cozzi sono fenomenali, sempre pronti a dare a me e ai miei compagni tanto supporto morale».