FIA GT: vince Lambo
Il grande Ferruccio (è superfluo dirvi come faceva di cognome il signore in questione, vero?) si è sempre guardato bene dall'impegnarsi nelle corse. Una scelta a dir poco controcorrente - una tra le tante - per un marchio specializzato in vetture sportive, che rispondeva tuttavia a diverse motivazioni. Da una parte la consapevolezza delle qualità di eccellenza del prodotto di serie, che dunque non aveva bisogno, secondo Mr. Lamborghini, della promozione in pista. Dall'altra la consapevolezza di essere una realtà troppo piccola per pensare di confrontarsi con i grandi costruttori o con la stessa Ferrari.
Per questo motivo la storia di Lamborghini vanta un numero sorprendentemente limitato - in rapporto al blasone del marchio - di modelli da corsa: la splendida Miura Jota - che rimase un prototipo in esemplare unico - e pochissime altre vetture (si ricorda un monocarma con la Diablo e un impegno di quest'ultima nelle gare GT in forma non ufficiale, negli anni Novanta), oltre alla presenza in Formula 1 come motorista tra la fine degli anni Ottanta e l'inzio degli anni Novanta.
Molto povero di conseguenza, è anche il palmarès sportivo del Toro, che tuttavia domenica scorsa si è arricchito di una perla preziosa e luminosissima: l'equipaggio composto da Cristophe Bouchut e Stefan Mücke, del team All-Inkl.com Racing, si è imposto nella prima gara del mondiale Fia GT, disputata sul circuito di Shangai (Cina).
Per il Toro si tratta di un risultato storico, per di più ottenuto con un team privato - che durante l'inverno ha saputo compiere comunque un intenso lavoro di sviluppo della Murciélago - davanti a squadroni appoggiati in forma ufficiale dai Costruttori.
In Cina il Toro si è così messo dietro Corvette, Aston Martin e Maserati. Naturalmente si è trattato solo della prima gara di un campionato che si preannuncia lungo e molto combattuto, ma si dice che chi ben comincia...
