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La giornata di ieri, mercoledì 21 ottobre 2015, entrerà di diritto nella storia del Cavallino Rampante. Negli anni a venire, oltre ad essere ricordato come l’anniversario del Titolo Mondiale di Kimi Raikkonen – l’ultimo, per ora, vinto da una Rossa – questa data segnerà l’ingresso sul mercato azionario di Wall Street della Ferrari.
All’apertura delle contrattazioni, il titolo “Race” è schizzato alle stelle: partendo dai 52 dollari dell’Ipo, è arrivato in un attimo ai 60, oscillando tra i 60,97 ed i 55,15, con un incremento valutabile tra il 13 ed il 15%. Nel pomeriggio, l’entusiasmo si è lievemente fermato, mentre le azioni FCA a Piazza Affari lasciavano sul campo il 5,27%, a seguito di un riposizionamento su Ferrari. La multa ricevuta dall’UE, valutabile tra i 20 e 30 milioni di euro, ha inciso in maniera lieve, sul risultato complessivo della giornata di ieri, per Fiat-Chrysler.
Ha di che essere soddisfatto l’AD FCA, nonché presidente del Cavallino, Sergio Marchione. «Il mondo è grande e per Ferrari ci sono enormi opportunità. Dobbiamo crescere sul fronte della domanda. La concorrenza non è all'altezza di Ferrari.» ha dichiarato alla Cnbc. «Oggi è una grandissima giornata, vedere Wall Street piena di Ferrari è una cosa eccezionale che sarebbe stata impensabile 10 anni fa. È la conclusione di un grandissimo periodo di sogni che abbiamo portato a casa.»
Trovano conferme le voci secondo le quali la produzione Ferrari verrà incrementata a 9.000 esemplari prima della fine del decennio, a fronte dei 7.700 odierni. Non potevano mancare, invece, delle dichiarazioni a proposito di quanto sta avvenendo al Gruppo Volkswagen. «La storia di Volkswagen non se l'aspettava nessuno. Andrà a cambiare la dinamica del mercato, cambieranno tantissime cose nell'auto. Sta cambiando l'atteggiamento delle parti sociali, è un momento strano. Continuiamo a lavorare per cercare di preservare Fiat Chrysler e far in modo di posizionarla nel modo migliore.»
«FCA è il settimo gruppo auto al mondo con un fortissimo portafoglio di marchi e un grande piano di sviluppo davanti a sé. Ferrari è una società straordinaria, e oggi è un primo passo verso una sua vita propria.» commenta il Presidente FCA, John Elkann.
Si sogna un ritorno nei listini della Dino, auto dal nome evocativo e di sicuro fascino, spinta nel caso da un propulsore a sei cilindri. Il futuro più lontano, invece, potrebbe addirittura vedere una Ferrari totalmente elettrica
Ma quale futuro può presentarsi, ora, per la Ferrari? A Maranello, attualmente, sono presenti otto modelli a listino: si parte dalle neonate 488GTB e Spider, oltre alla 458 Speciale e Spider, passando per la California T, la F12Berlinetta, F12tdf e la FF, oltre a LaFerrari, hypercar prodotta in serie limitata di 499 esemplari già esauriti.
La concorrenza, nonostante i brand rivali non possano vantare il medesimo blasone o appeal del Cavallino Rampante, è comunque alta.
Da un lato abbiamo la Porsche, che con una diversificazione dei propri modelli ha dato vita ad auto davvero interessanti, come la 918, la Panamera, oltre alla Cayenne ed alla Macan, passando per la Cayman, 911 e la Boxster. La casa tedesca, tuttavia, conta su un bacino produttivo impensabile per Maranello. Si parla di oltre 200.000 unità all’anno, mentre la Rossa punta a raggiungere le 9.000 entro il 2019.
Tornata sugli scudi, nella storia recente, McLaren, la cui gamma è in perfetta concorrenza con quella di Ferrari. Lamborghini, tra Huracán e Aventador, sforna 2.500 auto l’anno, mentre Audi, con le due versioni della celeberrima R8, punta ad affermarsi sempre più, anche per via di prezzi competitivi.
Si sogna un ritorno nei listini della Dino, auto dal nome evocativo e di sicuro fascino, spinta nel caso da un propulsore a sei cilindri. Il futuro più lontano, invece, potrebbe addirittura vedere una Ferrari totalmente elettrica, mentre per quanto riguarda un SUV con lo stemma che fu di Francesco Baracca, la risposta al momento è totalmente negativa. Nel mercato dell’auto, tuttavia, mai dire mai…