Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
La Guardia di Finanza, durante lo svolgimento di un'importante operazione in Calabria, ha scovato quasi 240 "furbetti" del reddtio di cittadinanza. Queste persone, alcune vicine anche ad ambienti mafiosi, oltre a non essere -ovviamente- idonee a percepire il rdc, risultavano possessori di supercars, immobili di lusso e aziende. Il danno economico per lo stato ammonta a quasi 900.000€, che ora saranno riscossi dopo la segnalazione delle fiamme gialle all'Inps.
La truffa è partita dalle Dichiarazioni sostitutive uniche (DSU), un documento necessario per avviare l'iter necessario alla percezione del sussidio, che erano state inoltrate omettendo informazioni e reltà dei fatti, come ad esempio rapporti di parentela, reddito, beni mobili (autovetture ed altro) e immobili. L'accertamento, seppur lungo nelle tempistiche, è semplice: incrociando questo documento con la reale o passata situazione fiscale dei richiedenti, sono emerse le discrepanze, che hanno portato a degli accertamenti mirati ed in loco.
Il risultato sono 237 "furbetti", tra cui figurano molte persone legate a nuclei familiari vicini all 'ndrangheta, imprenditori in possesso di Ferrari e veicoli di lusso, industrie e anche due soggetti già in stato di arresto per reati mafiosi legati all'inchiesta "Canada Connection"