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Il nome sa di già sentito, ma i contenuti sono totalmente inediti e per certi versi rivoluzionari. Maranello apre il sipario sulla Ferrari SF90 Stradale, la vettura di serie più potente mai prodotta dalla Casa emiliana, che ha ripescato la sigla SF90 con cui è stata battezzata la monoposto F.1 del 2019 aggiungendo la dicitura “Stradale” che la colloca nella famiglia delle berlinette targate.
La nuova Ferrari SF90 Stradale è la prima vettura ibrida plug-in del Cavallino Rampante, un’architettura, quella che coniuga motore termico e motori elettrici, che come testimoniato già dalla LaFerrari del 2013 permette di superare i limiti prestazionali dei motori termici, considerati ormai raggiunti.
La soglia dei 1.000 CV fino a pochi anni fa riservata a vetture “irraggiungibili” come la Veyron, è ormai raggiunta e rappresenterà d’ora in avanti il nuovo benchmark per le berlinette sportive non solo Ferrari, ma anche degli altri marchi in concorrenza con Maranello. Tanti ne riesce ad erogare la SF90 Stradale ad un regime di 8.000 giri, insieme ad una coppia massima di 900 Nm.
Il traguardo a tre zeri viene raggiunto dalla combinazione di un motore termico, evoluzione del V8 3.9 litri F154 già impiegato su 488, con ben tre motori elettrici. Il V8 turbo della SF90 ha una cilindrata che sale da 3.902 cc a 3.990 cc grazie all’alesaggio incrementato a 88 mm. Offre una potenza di 780 CV e lavora in sinergia con tre motori elettrici che hanno una potenza complessiva di 162 kW o 220 CV.
Due di questi sono posizionati sull’assale anteriore e lavorano in maniera indipendente. Costituiscono i “muscoli” del sistema denominato RAC-e (Regolatore Assetto Curva Elettrico) ed oltre a compiti di propulsione controllano indipendentemente la coppia erogata alle due ruote per migliorare inserimento, appoggio e motricità. Il terzo motore è alloggiato tra motore e cambio e deriva dall’unità impiegata in Formula 1 e per questo ne eredita il nome MGUK (Motor Generator Unit, Kinetic).
A proposito del cambio: la SF90 Stradale ha otto rapporti, cioè uno in più rispetto al passato. E’ un doppia frizione in bagno d’olio completamente riprogettato per sostenere la generosa coppia del powertrain ibrido. E’ più compatto rispetto al precedente perché la scatola non contiene gli ingranaggi della retromarcia, che viene assicurata dai motori elettrici all’anteriore. Il tempo di cambiata è stato ridotto a 200 ms contro i 300 ms della 488 Pista. La trazione è integrale, grazie per l’appunto alla presenza dei motori elettrici all’anteriore.
L’architettura inevitabilmente più complicata di un powertrain ibrido rispetto ad uno tradizionale comporta normalmente un aggravio di peso che penalizza le prestazioni. Nel caso della SF90 questo è di 270 kg. I progettisti Ferrari hanno però aggirato l’ostacolo adottando nella realizzazione del telaio un approccio che ha contemplato l’impiego di fibra di carbonio insieme all’alluminio altoresistenziale, ottenendo un rapporto peso/potenza di 1,57 kg/CV grazie al peso a secco contenuto in 1.570 kg.
Se “spremuta” al massimo delle sue possibilità, la SF90 Stradale può raggiungere una velocità di punta di 340 km/h, può accelerare da 0 a 100 km/h in soli 2,5 secondi e da 0 a 200 km/h in 6,7 secondi. Si arresta invece da 100 a 0 km/h in soli 29,5 metri.
Grazie all’ “elettrificazione” la SF90 Stradale sa anche essere molto... educata. Nel caso si voglia procedere silenziosamente e senza emettere nulla dallo scarico, si può selezionare la modalità di marcia eDrive che mantiene spenta l’unità termica e si affida ai soli motori anteriori. Grazie a batterie agli ioni di litio della capacità di 7,9 kWh, l’autonomia in modalità elettrica è di 25 km e si può raggiungere una velocità di 135 km/h.
La modalità Hybrid è quella standard. In questo caso è il “cervello elettronico” della vettura a decidere quando far entrare in gioco e quanta potenza deve erogare il V8. Volendo, si può aggiungere un po’ di peperoncino all’esperienza di guida nella modalità Performance, che forza il motore endotermico a rimanere sempre acceso e privilegia il mantenimento della carica della batteria rispetto all’efficienza, in modo da garantire al pilota piena disponibilità di potenza in ogni momento. Con la modalità Qualify, infine, tutti e quattro i motori lavorano alla massima potenza.
Oltre alla meccanica, anche lo stile della Ferrari SF90 rappresenta una bella rottura col passato. Appare molto slanciata grazie alla cabina avanzata e camuffata da una finitura scura come i vetri, il frontale è molto pulito, mentre il posteriore è parecchio più elaborato. L’aerodinamica assicura un carico verticale fino a 390 kg, grazie ad un complesso sistema di canalizzazione dei flussi e di un elemento attivo al posteriore chiamato shut-off Gurney che chiude o apre lo spazio sotto lo spoiler a ponte tra le due fiancate in funzione di una moltitudine di parametri.
Il nuovo corso del design Ferrari è ancora meglio rappresentato dagli interni, che inaugurano soluzioni innovative come il quadro digitale ad alta definizione da 16”, il nuovo volante con comandi a sfioramento come quelli sulla plancia e i nuovi sedili. Una strizzatina d’occhio al passato in un contesto molto futuristico è data dalla forma a cancelletto del comando del cambio, che ricorda i vecchi cambi manuali made in Maranello. La leva qui è però rimpiazzata da dei cursori.
La SF90 Stradale è anche disponibile nell’allestimento Assetto Fiorano, un pacchetto che differenzia la SF90 da quella standard per gli ammortizzatori speciali Multimatic derivati dalle gare GT, per gli ulteriori alleggerimenti con materiali ad alte prestazioni come la fibra di carbonio per pannelli porta e fondo o il titanio (molle e linea di scarico completa) che hanno permesso una riduzione di peso di 30 kg e per lo spoiler posteriore ad alto carico in fibra di carbonio. L’equipaggiamento Assetto Fiorano include anche pneumatici Michelin Pilot Sport Cup2 dalla mescola più morbida e disegno meno intagliato.