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A guardarla non sembra esattamente una Ferrari, anche se prima della Battista è stato uno dei maggiori omaggi a Battista “Pinin” Farina, cioè il fondatore di quella carrozzeria torinese che ha tratteggiato le Ferrari più belle della storia.
Realizzata in occasione dei 50 anni della Pininfarina, fu definita da Luca Cordero di Montezemolo la più bella auto di sempre, quella che sarebbe stata e rimasta l’unica quattro porte mai realizzata col Cavallino sul cofano.
Eppure la Ferrari Pinin, concept car presentata al Salone di Torino del 1980 da Pininfarina, piacque moltissimo anche all’esigentissimo Enzo Ferrari, che amava le sportive sì, ma si limitava a costruirle una volta appeso il casco al chiodo, mentre per il suo uso personale prediligeva delle comode berline come la Lancia Thema 8.32 che lo accompagnò per tanto tempo.
Il “Drake”, integralista per com’era, si era pure convinto di crearne una piccola serie ma, si racconta, fu dissuaso da una Fiat a quanto pare preoccupata dalla capacità di eguagliare la qualità delle ipotetiche rivali dei costruttori più avvezzi a realizzare salotti viaggianti che velocissime Gran Turismo.
L’idea partì da un Pininfarina, Sergio, che ottenne subito il via libera da Enzo. La consegna era però quella di fare una concept car non marciante partendo da un telaio di una Ferrari 400GT. Nell’esercizio si cimentò Piero Ottina sotto la direzione di Leonardo Fioravanti, già responsabile di Pininfarina per altri progetti commissionati da Ferrari.
La berlina Ferrari Pinin fu esposta a Torino nello stand della carrozzeria piemontese riscuotendo applausi, fece il giro del mondo tra dealer Ferrari e qualche show negli USA come il Salone di Los Angeles del 1981, poi tornò a Cambiano.
A metà anni ‘80 la volle comprare per una cifra ignota tale Jacques Swaters, pilota e proprietario della Ecurie Francorchamps affiliata alla Ferrari e dealer delle Rosse con la concessionaria Garage Francorchamps, dove la grigia berlina del Cavallino nata in Piemonte fa bella mostra di sé per qualche anno.
Nella metà degli anni 2000, la prima e unica quattro porte Ferrari prende finalmente vita. Nel 2005 la acquista per meno di 180.000 euro un collezionista che non bada a spese per farne una vettura marciante.
Si rivolge alla Oral Engineering di Mauro Forghieri, ex dt della Casa di Maranello, che modifica il telaio adottando alcuni rinforzi e lo dota di sospensioni autolivellanti adatte ad una vettura funzionante. L’impresa più complicata è per quella di installare un motore.
Si opta per l’unità a 12 cilindri boxer da 5 litri che era stata immaginata all’epoca, quella della Ferrari 512 BB che viene dotata di una nuova coppia dell’olio più compatta per riuscire a farlo entrare nel vano motore. Il cambio proviene invece dalla 400GT. La conversione da maquette in fuoriserie marciante richiede un anno e mezzo di lavoro circa.
Nel 2010 l’esemplare unico compie i primi chilometri e viene messa in vendita alla fine dell’anno con un prezzo di riserva di 1.000.000 di euro. Non si trova un acquirente, dunque poco dopo RM Auctions la valuta intorno ai 500.000 euro, ma anche questa volta non si trova nessuno disposto a comprarla.
La Pinin torna sul mercato nuovamente nel 2015 attraverso il sito americano Hemmings.com, attraverso cui viene valutata 795.000 dollari. Attualmente si trova negli USA, di proprietà di un collezionista americano che non esita ad esibirla nei raduni più prestigiosi della West Coast.