Ferrari perde una causa in scala 1:43. E deve risarcire BRUMM

Ferrari perde una causa in scala 1:43. E deve risarcire BRUMM
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La Casa di Maranello aveva citato in giudizio Brumm per violazione dei diritti a causa della produzione di modellini con il logo della Scuderia. Accusa respinta dalla Cassazione
10 novembre 2022

Appassionati di automobili, confessate: chi di voi, da piccoli o perchè no, quando eravate un po' più cresciuti, non ha mai desiderato aggiungere alla propria collezione un modellino della Ferrari? Una clientela a cui si rivolge Brumm, azienda comasca "colpevole", secondo la Casa di Maranello, di aver realizzato fedeli riproduzioni in scala di alcune famose auto del passato, aventi il marchio della Scuderia ben in vista. 

L'azienda era infatti stata citata in giudizio dalla stessa Ferrari per la presunta violazione dei diritti di proprietà industriale e d'autore. Un'accusa rigettata in via definitiva dalla Cassazione che ha respinto il ricorso di Ferrari e condannato il costruttore italiano al risarcimento danni in favore di Brumm per lo storno di ordini e il reso di merci causato dalla querelle giudiziaria.

Il processo

Nel 2016 era arrivato il primo pronunciamento, da parte del tribunale di Modena, che aveva stabilito come la produzione e la commercializzazione dei modellini a marchio Ferrari ad opera di Brumm non violasse nessuno dei diritti citati, condannando anzi Ferrari a un risarcimento danni di 20mila euro in favore della piccola azienda comasca.

Una sentenza confermata in secondo grado di giudizio dalla Corte d'Appello di Bologna, che aveva inoltre accolto parzialmente l'appello incidentale proposto da Brumm e obbligato Ferrari al pagamento di ulteriori 26mila euro alla controparte.

 

 

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Le motivazioni della sentenza

La Cassazione ha infine rigettato l'ultimo ricorso del brand modenese, motivando che «le fedeli riproduzioni della autovetture Ferrari realizzate dalla Brumm non hanno arrecato alcun pregiudizio neppure potenziale alle funzioni dei marchi Ferrari, essendo, anzi, emersa in giudizio la prova contraria». 

Il giudice di secondo grado aveva sentenziato come la Casa avesse usato alcuni modellini Brumm per esporli nella propria galleria a Maranello, quindi  sfruttando, in un certo senso, a proprio favore le miniature. I modellini erano anche stati recensiti da varie riviste di settore, inclusa la nota “Ferrari World",  elementi in grado di dimostrare come non vi fosse alcun danno di immagine per il costruttore.

Sempre secondo la sentenza di Appello, confermata dalla Cassazione, le riproduzioni, basate su auto senza "valore artistico", ma costruite con lo scopo di "vincere competizioni sportive", non rappresentavano una violazione dei diritti d'autore.

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