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Un uomo solo al comando, si potrebbe dire parafrasando Mario Ferretti. Sergio Marchionne, dopo aver assunto la Presidenza Ferrari a ottobre 2014, ora ne è anche divenuto Amministratore Delegato. Amedeo Felisa, infatti, dopo 26 anni di lavoro a Maranello ha deciso di ritirarsi, come si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Rossa.
«Ferrari annuncia la decisione del suo Amministratore Delegato, Amedeo Felisa, di ritirarsi, dopo 26 anni di impegno al servizio della società. Sergio Marchionne assumerà le relative responsabilità e manterrà il suo attuale ruolo di presidente. Felisa continuerà a far parte del consiglio di amministrazione con l’incarico specifico di consigliere tecnico.»
Il primo trimestre sorride al Cavallino, con le consegne che toccano quota 1.882 unità – un aumento del 15% - ed i ricavi che aumentano dell'8,8%, mentre l'indebitamento netto industriale scende. Le previsioni, stando alle prime cifre, sono davvero rosee: gli analisti prevedono di chiudere l'anno in corso consegnando 7.900 vetture, cion ricavi netti a quota tre miliardi di euro e ebitda adjusted a quota 800 milioni.
Il picco di vendite nel Vecchio Continente è da registrarsi nel Regno Unito, mentre a livello globale si nota la crescita esponenziale nennal Mainland China, che fissa l'asticella ad un incoraggiante +67%.
Tali numero si spiegano presto: a trainare il successo ci pensano le “piccole” a otto cilindri - +21% con 488 GTB e 488 Spider. Scendono, al contrario, le 12 cilindri, con la F12 giunta oramai alla fine della sua storia e tutti i modelli de LaFerrari che hanno raggiunto i rispettivi proprietari.
Nonostante siano calate le vendite dei motori a Maserati, Ferrari assicura di non aver la minima intenzione di voler abbandonare la “cugina”. «Non abbiamo la minima intenzione di abbandonare la partnership con il Tridente» ha detto testualmente Marchionne durante una videoconferenza con gli analisti.