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E' già successo che in tempi di guerra molte aziende automobilistiche si fossero convertite alla realizzazione di materiali bellici - la stessa Ford, per intenderci, produceva 650 B-24 al giorno nel 1944 - ma in questo caso la questione è diversa: non ci sono bombe da realizzare e nemmeno aerei da guerra ma serve manodopera specializzata e tecnologia all'avanguardia per la produzione di apparecchi di ventilazione di cui gli ospedali hanno urgentemente bisogno per tenere in vita le persone ricoverate in terapia intensiva.
Ferrari con FCA sta discutendo con la Marelli, azienda che non è più controllata da Exor da pochi mesi ma comunque vicina al nostro Paese e alla famiglia Elkann per struttura e direzione, sta discutendo con la Saire Engineering International di Bologna la possibilità di offrire un supporto nella costruzione.
Nella giornata di giovedì 19 marzo sono state messe sul tavolo diverse opzioni tra FCA e Ferrari N.V. (società che controlla Ferrari): la prima punta a collaborare attivamente con il processo produttivo della Siare con supporto in logistica e fornitori. Ma sul banco c'è anche la possibilità di esternalizzare parte della manifattura in Ferrari, in particolar modo della componentistica che richiede tempo, specializzazione e tecnologia, velocizzando così il processo costruttivo complessivo. Lo stesso pensiero lo si sta facendo anche con FCA dove sarebbe possibile collaborare per la produzione di alcune parti.
«O li aiutiamo a casa loro o portiamo fuori parte della produzione. Oppure facciamo entrambe le cose». Questa la dichiarazione di Exor - la holding della famiglia Agnelli - rilasciata al Corriere della Sera. Una decisione non è ancora stata presa ma l’obiettivo è quello di raddoppiare la produzione di apparecchi per la respirazione di Siare, passando da 150 a 300 respiratori alla settimana.
La famiglia Agnelli ha già donato 10 milioni alla Protezione civile per l’emergenza Covid-19. Come gruppo invece Fca, Ferrari e Cnh Industrial stanno acquisendo 150 respiratori e mascherine in Cina e le porteranno in Italia. Inoltre Leasys, la società di noleggio, ha messo a disposizione delle Croce rossa italiana una flotta di mezzi per il trasporto. Infine, il gruppo ha offerto alla Protezione civile la propria rete di acquisti e un servizio di consulenza per l'acquisto di materiale sanitario e apparecchiature all’estero e portarlo con rapidità in Italia.