Ferrari e Fisco: il Cavallino corre anche nei libri contabili

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Contabilizzato nel 2018 uno degli ultimi effetti della gestione Marchionne, il Patent box valido in Italia ma appetibile anche per gli investitori internazionali, che muovono le quotazioni al NYSE prima ancora di vedere scendere le imposte dovute dalla società al fisco italiano. Agevolazioni da 139 miliardi
11 settembre 2018

Vedi che la nostra Agenzia delle Entrate aiuta le aziende, quando può? Già, è di stamane la comunicazione della NV Ferrari (sì, è una società olandese, ma controlla la “nostra” Ferrari italiana quindi ce lo fanno sapere loro.. ndr) che ufficializza la scelta di contabilizzare le agevolazioni Patent box dell’ultimo triennio in unica soluzione, per il terzo trimestre 2018. Importo? Circa 139 miliardi di euro.

È un fatto meramente contabile, fiscale, temporaneo oltretutto, ma di grande peso sostanziale e molti investitori, specie quelli istituzionali (es. Fondi internazionali) si sono mossi recentemente in funzione anche di questo, sul titolo del Cavallino, aumentando la propria esposizione. Con questa tassazione di favore data per i redditi che derivano da elementi immateriali e un po’ eccezionali, come sono oggettivamente quelli della Rossa, a Maranello ma indirettamente anche ad Amsterdam, si vedranno rettificare le imposte sul reddito tricolore per i tre anni precedenti.

Oggi le azioni Ferrari scendono di circa l’1%, nonostante la “divulgazione popolare” della notizia e quotano a Milano 108 euro, contro il picco 2018 vicino ai 130 di giugno. Negli USA, a Wall Street dove scorrendo gli elenchi del NYSE bisogna cercare Race, siamo a $127 rispetto ai $150 circa di giugno.

 

Il grafico delle azioni Ferrari al NYSE: dopo Marchionne non si è ancora tornati ai massimi
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Box regalo

Ma cosa è il Patent Box e perché si chiama così, se siamo in Italia? Per la prima questione, in sintesi e riferita alla Ferrari, possiamo dire che si applica una tassazione agevolata a favore della società, poiché il reddito è generato, in buona parte, da beni immateriali. Sono quelli oggetto di copyright, brevetto, i marchi stessi, oppure il pregiato know-how che vantano aziende come Ferrari. Si calcola ovviamente caso per caso e non potendo entrare nel merito, possiamo solo sapere che quello di Maranello vede alte quote, di reddito attribuite a questo genere “tutelato” di fonte, capace di creare valore (ovvero utile, cioè denaro). Si parla di un 30% per il 2015, che sale al 40% e poi al 50% nei due anni seguenti. Totale -139 miliardi rispetto alla “normale” tassazione. Poiché il Patent Box vale fino al 2019, le agevolazioni per le due annualità rimanenti saranno contabilizzate nei rispettivi prossimi esercizi, quelli dove anche la Scuderia di F1 si risparmia qualcosa, forse, almeno lo stipendio dell'ex-iridato Raikkonen sostituito dal giovane Leclerc.

 

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