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I due costruttori più importanti di supercar europei, Ferrari e Porsche (senza dimenticare Lamborghini) hanno tutto da guadagnare con l'ammissione degli elettro-fuel nelle soluzioni per decarbonizzare i trasporti. In particolare Porsche ha investito molti capitali in questa ricerca e avviato anche una fabbrica in Cile. Il CEO di Ferrari Benedetto Vigna ha detto oggi in un evento alla stampa che l'adozione degli e-fuel darà a Maranello "una maggior libertà negli schemi produttivi" senza precisare se questo possa cambiare le strategie per la messa in campo di una Ferrari completamente elettrica che dovrebbe vedere la luce nel 2025.
Ferrari si è già avviata all'elettrificazione con l'ibrida plug-in 296, ma la possibilità di vendere ancora vetture a combustione interna dopo il 2035 (che per loro e altri produttori di auto di nicchia sarebbe stato comunque il 2036) purché utilizzino le sole benzine sintetiche potrebbe modificare alcune strategie per i modelli a 12 cilindri come la 812 e la Purosangue. E, aggiungiamo noi, salvaguardare le eccellenze italiane nel campo delle auto sportive anche per quanto riguarda l'occupazione. Rimane aperto il tema dei bio-caburanti, per il momento esclusi dall'accordo e a quali vincoli di emissioni saranno soggette le future supersportive, oltre che definire la modalità tecnica con la quale l'auto "rifiuterà" di avviarsi se rifornita con benzina verde, che sarà ancora in vendita.