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Quando Ferrari svela una sua vettura, lo fa sempre in una maniera speciale. Questa volta il Cavallino ha scelto come teatro le Finali Mondiali di Daytona per togliere i veli alla sua ultima creatura: la 488 Challenge.
La 488 sarà l’auto con cui la Rossa celebrerà i 25 anni del Challenge, competizione nella quale si sono susseguiti 6 modelli nel corso degli anni.
Per prima cosa, a livello di estetica l’auto si presenta come una vera e tangibile evoluzione corsaiola del modello di serie. Centro Stile Ferrari e reparto di ingegneri hanno lavorato a stretto contatto per realizzare un lavoro che sia funzionale ma anche piacevole alla vista. Modifiche, quindi, per il radiatore anteriore, del quale è stata invertita l’inclinazione, fattore che migliora il flusso d’aria convogliato negli stessi nelle tipiche prospettive di un utilizzo su pista.
Il paraurti è stato creato ex-novo, dotato com’è di uno splitter pronunciato oltre al flick per aumentare la deportanza complessiva dell’avantreno. Nuovo è anche il cofano anteriore grazie all’introduzione di tre sfoghi d’aria e flap integrati per indirizzare l’aria calda proveniente dai radiatori. Sui fianchi posteriori abbiamo delle caratteristiche prese d’aria il cui scopo è di indirizzare il flusso verso i freni posteriori, altresì ottimizzando il carico aerodinamico. Al retrotreno, infine, abbiamo un’ala derivata direttamente da quella utilizzata sulla 488 GTE del FIA WEC.
Sotto il piano delle performance, la 488 Challenge può vantare un valore di 670 CV sprigionati dal suo V8 turbo, caratteristica che la rende la vettura più potente di sempre ad essere mai scesa su pista nella categoria, oltre al fatto di essere la prima “turbo” inserita nel programma.
A Fiorano, l’auto ha stabilito un nuovo primato, abbassando di un secondo il tempo della 458 Challenge EVO e fermando il cronometro in 1’15’5.
Il V8 turbo ha ricevuto una mappatura ad hoc, oltre ad una rimodulazione dei rapporti del cambio, i quali ora sono più corto, caratteristica che – dati alla mano – consente un’accelerazione superiore rispetto alla precedente generazione dell’11%. Rivoluzionaria poi la trasmissione F1 DCT che, con partenza da fermo in quarta marcia, consente alla 488 Challenge di raggiungere il regime massimo di rotazione in meno di 6 secondi. Ovviamente si è lavorato anche ad un fattore importante come quello della riduzione del peso: il propulsore ha perso quasi 20 kg grazie ad una dieta ferrea, mentre altri 8,5 sono stati risparmiati lavorando sull’impianto di scarico.
Lavoro di fino per quanto riguarda i software che gestiscono i vari controlli della vettura, primo tra tutti lo Slide Slip Angle Control, brevetto sfoggiato con orgoglio da Ferrari. Viene sdoppiato anche il manettino che regola la dinamica del mezzo: quello di destra – il TC1 – imposta il livello di intervento richiesto in base al grip, mentre quello di sinistra – TC2 – ne regola il grado di intervento.
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