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La Ferrari, per molti di noi, rappresenta un sogno, un qualcosa di irraggiungibile, che ci accompagna dall'infanzia sino ad oltre l'età adulta. Quanti hanno sognato di calarsi dentro l'abitacolo di una supercar prodotta a Maranello, per poi poter girare sulle strade? Molti, moltissimi. Verrebbe da dire, osservando quanto accaduto tra la Svizzera e la Germania, "chi ha il pane non ha i denti". La storia capitata all'erede di una famiglia elvetica benestante ha davvero dell'incredibile.
La Ferrari 458 Italia è unanimemente riconosciuta quale una delle vetture di Maranello più apprezzate dalla critica e dal pubblico. Linee sinuose ed aggressive, disegnate dal vento, alle quali si associa un propulsore in grado di emanare un sound indescrivibile. Possederne una, ora che a maggior ragione verrà lentamente soppiantata dalla 488, vuol dire possedere un capitale. Così non l'ha pensata il rampollo di una famiglia elvetica. Stanco della sua 458 Italia, ha ben deciso di inscenarne la distruzione per intascare il premio assicurativo, data la contrarietà del padre di acquistare una vettura più "recente".
E così ecco l'idea: assoldare qualche amico con la cui complicità dar fuoco alla Rossa e, dopo aver dato fuoco alla macchina e riscosso il premio assicurativo, comprare una Ferrari più recente. Peccato, però, che le telecamere di sorveglianza di un parcheggio avessero ripreso la scena, e dopo un rapido controllo dei tabulati telefonici, per il giovane sono scattate le manette. Pochi giorni fa si è celebrato il processo, nel quale il ragazzo è stato condannato a 22 mesi di libertà vigilata. Il padre, dopo aver speso 200 mila euro per la cauzione, difficilmente gli regalerà un'altra supercar di Maranello...