Ferrari 248 F1

Ferrari 248 F1
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Debutto al Mugello per la nuova F1 del Cavallino.
24 gennaio 2006

Si è svolta questa mattina al Mugello la tradizionale conferenza stampa di presentazione della nuova monoposto Ferrari che si appresta ad affrontare il prossimo Campionato del Mondo di Formula 1. Secondo uno stile sempre più in voga in F1, quindi, anche il Cavallino ha scelto il basso profilo, con una presentazione direttamente in pista al posto del grande evento organizzato a Maranello fino a pochi anni fa.
Una scelta logica, considerando che il nuovo regolamento impone di sfruttare tutto il tempo disponibile per percorrere chilometri di test in pista.
Così, in attesa dei primi responsi del cronometro nella pista toscana dopo i giri già percorsi a Fiorano, l'attenzione di tutti si è concentrata sulle testimonianze dei progettisti Ferrari - Aldo Costa, Ross Brawn e Rory Byrne - artefici dei successi degli ultimi anni e di una vettura ricca di spunti di interesse.

Figlia dei nuovi regolamenti
Proprio Byrne, in apertura, ha avuto modo di sottolineare come il suo ruolo stia progressivamente mutando all'interno della squadra, avvicinandosi sempre più ad una sorta di consulente particolare per tutti i nuovi progetti che coinvolgono la Casa di Maranello dal punto di vista del ingegneria applicata al veicolo. Premesso ciò è stato poi Aldo Costa, il papà della 248 F1, ad entrare più in dettaglio riguardo alle caratteristiche della nuovo vettura che come ha dichiarato egli stesso "si sviluppa principalmente in funzione del nuovo propulsore V8, il quale ha imposto un cambiamento radicale sia dal punto di vista meccanico che da quello aerodinamico, pur rimanendo quest'ultima componente al momento ancora provvisoria, almeno fino alla prima gara della stagione. Per quanto riguarda invece il telaio - ha proseguito il progettista italiano - va evidenziato il fatto che si è optato per un progetto completamente nuovo che ha visto il totale rifacimento soprattutto della zona centrale per ottimizzare ulteriormente la distribuzione dei pesi ed un complessivo alleggerimento dell'intera struttura. Stesso discorso per quanto riguarda le sospensioni, soprattutto quella posteriore completamente ridisegnata, al pari della trasmissione (sempre realizzata in materiali compositi) e del differenziale. In particolare, nella realizzazione di questi due nuovi componenti è stata prestata particolare attenzione alle nuove caratteristiche del V8 che, oltre a maggiori vibrazioni, presenta anche qualche ulteriore difficoltà dal punto di vista delle partenze." Una volta passata poi la parola ai numerosi giornalisti presenti in sala, per le domande di rito, è stato Ross Brown a puntualizzare il fatto che: "dalla metà della scorsa stagione, quando abbiamo realizzato di non poter più lottare per le posizioni di vertice, abbiamo iniziato a concentrarci maggiormente sullo sviluppo, specie per quel che concerne l'abbinamento tra la nuova configurazione aerodinamica e le caratteristiche del neonato V8. A questo proposito - ha proseguito lo stesso Brawn -, nonostante il progresso che faranno registrare le coperture Bridgestone, in virtù delle reintroduzione del cambio gomme, ci attendiamo un ritardo nell'ordine di uno/due secondi al giro, a seconda dei circuiti, rispetto allo scorso anno. In conclusione, sempre per rimanere in tema di pneumatici, Brawn rispondendo ad una domanda di un giornalista della carta stampata, ha voluto sottolineare come il fatto di avere la Bridgestone che quest'anno fornirà quattro scuderie, rappresenterà un indubbio vantaggio per tutti quanti ed in primis per la Scuderia Ferrari Marlboro che avrà così la possibilità di condividere lo sviluppo e confrontare i propri progressi con quelli degli altri team Bridgestone."

 

I segreti del nuovo V8
Dopo Aldo Costa, Ross Brawn e Rory Byrne sono stati Paolo Martinelli, Direttore Motori Formula 1 e Gilles Simon, Responsabile della progettazione e sviluppo motore, a sottoporsi alle domande dei giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova 248 F1.

"E' un progetto totalmente nuovo - ha esordito Martinelli -, un ritorno al passato come ricorda anche la sigla della nuova vettura. Abbiamo cominciato a lavorare su questo motore intorno alla metà del 2004, facendolo poi girare al banco. Lo scorso anno, in agosto, ha girato per la prima volta a Fiorano e dall'autunno 2005 in poi ci siamo concentrati completamente sul V8. Ora siamo giunti alla versione quasi definitiva. Ovviamente nel corso della stagione assisteremo ad una curva di apprendimento molto importante.

A proposito del processo di sviluppo Gilles Simon ha sottolineato che "i calcoli sono stati effettuati parecchio tempo fa, quindi anche se il regolamento definitivo è stato comunicato tardi, scelte fondamentali come la definizione del centro di gravità erano già state effettuate".

"Il regolamento definisce vincoli globali che però lasciano molto spazio alla capacità progettuale - ha continuato Martinelli - L'angolo di 90° è stata una nostra scelta, così come il raggiungimento del peso minimo delle parti statiche. La vera sfida però sarà sicuramente alleggerire tutte i componenti in movimento.

Per la prima volta dopo 10 anni si assiste ad una riduzione delle prestazioni, e questo è l'aspetto fondamentale. Certo inizialmente il cambiamento di cilindrata impone qualche investimento, ma alla lunga è economico. Tente presente inoltre che la cilindrata unitaria è rimasta invariata, pertanto certe logiche non sono diverse da quelle adottate sul vecchio V10.

Martinelli ha inoltre rivelato che sussiste uno scambio tra i responsabili dei motori stradali e quelli del reparto corse: "Ci siamo confrontati molto con i colleghi che si occupano delle GT, lo scambio è sull'analisi delle problematiche e sui metodi per risolverle. Non è certamente una comunicazione a senso unico".

"C'è sicuramente un terreno condiviso - ha aggiunto Simon -, ma vi sono anche molte differenze, come ad esempio il regime di rotazione.  Noi abbiamo dato molti imput ai colleghi così come loro ne hanno dati a noi, parlerei di un processo di contaminazione comune".

La parola a Jean Todt....
Jean Todt, infine, introdotto introdotto così la nuova livrea: "Il fatto di vedere la nuova vettura, con i loghi dei nuovi sponsor e soprattutto con i numeri 5 e 6 che per noi rappresentano un ritorno ad un lontano passato ci da un grandissimo stimolo a fare meglio e a riappropriarci di quel posto che tutta la squadra ha il fortissimo desiderio di riconquistare". Riguardo invece alle prestazioni della nuova vettura, lo stesso Todt, si è mostrato alquanto prudente, dicendosi sicuramente fiducioso ma, al tempo stesso, ancora in attesa del primo vero confronto con la concorrenza. Alla domanda riguardo alla possibilità di proseguire il rapporto con la Ferrari nell'attuale veste anche dopo il 2006, il Direttore Generale della Casa di Maranello ha preferito rimandare il discorso e proseguire invece la conversazione riguardo alle possibilità del Team nella prossima stagione. A tal proposito, è stato illustrato alla stampa in dettaglio il programma dei test che, a causa del freddo presente al Mugello, potrebbe vedere i due piloti ufficiali raggiungere, già da domani, il collaudatore Marc Genè a Barcellona e che poi proseguirà a Valencia, Bahrein e Jerez prima dell'inizio della stagione. Test che vedranno impegnata la nuova 248 F1, per il momento realizzata in esemplare unico, affiancata dalla vettura ibrida dello scorso anno. Riguardo infine al nuovo acquisto Felipe Massa, Todt ha avuto parole di elogio nei confronti del giovane brasiliano che ha mostrato una notevole capacità di apprendimento, un'altrettanta notevole dose di umiltà ed una buona predisposizione al lavoro in team che porterà certamente lui e la squadra ad amalgamarsi al meglio, nel giro di poco tempo. Riguardo invece alla possibilità che Valentino Rossi effettui un test al volante della nuova vettura, già a partire da Valencia, Todt si è detto possibilista, pur precisando che non vi è ancora assolutamente nulla di definito al 100%.

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