Ferrari 12 Cilindri: scende in campo e le ha tutte contro. Top e Flop

Ferrari 12 Cilindri: scende in campo e le ha tutte contro. Top e Flop
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La nuova Ferrari 12Cilindri celebra il proprio motore direttamente all’interno del proprio nome, portando al debutto soluzioni stilistiche tanto radicali quanto riuscite. Basteranno gli 830 CV del 6,5 litri aspirato a battere Aston Martin DBS 770 Ultimate e Lamborghini Revuelto
18 maggio 2024

In un’epoca in cui quasi ogni sforzo si dirige verso l’elettrificazione dei modelli in gamma, sentire che Ferrari ha appena sfornato la Ferrari 12Cilindri che, ovviamente, monta - ovviamente - un 12 cilindri da 6,5 litri, aspirato, facendo tirare un sospiro di sollievo ai tanti appassionati. Certo, a Maranello fervono comunque i preparativi per il primo modello a trazione completamente elettrica ma, nel frattempo, possiamo gridare “lunga vita al V12!”.

La Ferrari 12Cilindri, che andrà a sostituire la 812 Superfast, non ha proprio preso in considerazione nemmeno una vaga elettrificazione del propulsore, puntando tutto sulla purezza della tradizione, confinando l’elettronica agli ausili alla guida.

La Ferrari 12Cilindri Spider
La Ferrari 12Cilindri Spider
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IL DESIGN

Lo stile della Ferrari 12Cilindri, ideato dal Centro Stile della Ferrari guidato da Flavio Manzoni, è radicale e segna una rottura con i modelli attualmente presenti in gamma. Pur con un aspetto quasi da concept car, alcuni elementi rimandano alle Ferrari degli anni ’50 e ’60, a partire dall’inedito frontale che, all’enorme presa d’aria collocata nella parte bassa, abbina una fascia nera a contrasto che ingloba i gruppi ottici un po’ come la Daytona del 1968.

Nella vista laterale si apprezzano i passaruota particolarmente bombati e le due linee orizzontali, tese, che scolpiscono la parte alta delle portiere. A mantenere la linea pulita, poi, ci pensano le maniglie a scomparsa. Anche il posteriore è in salsa concept, con i tipici quattro fari tondi che cedono il passo a sottilissime strisce a LED. Lo stesso trattamento, poi, è stato riservato ai terminali di scarico, sostituiti da unità squadrate più integrate all’interno dell’estrattore. Giocando poi con la superficie vetrata e finiture in nero lucido, dalla vista aerea, il posteriore della Ferrari 12 Cilindri ricorda un po’ un motivo a boomerang.

Gli interni della Ferrari 12Cilindri
Gli interni della Ferrari 12Cilindri

GLI INTERNI

Dove la Ferrari 12Cilindri è più aderente agli ultimi modelli della gamma, è all’interno, con quel mix di sportività ed eleganza che da sempre contraddistingue le Ferrari.

Davanti agli occhi del guidatore, oltre al volante sportivo che incorpora i grandi paddle del cambio, trova spazio un cruscotto digitale in forma XL da ben 15,6 pollici. In aggiunta al display dedicato al passeggero – optional – la Ferrari 12Cilindri porta al centro della plancia un display da 10,25 pollici dedicato al sistema di infotainment.

C’è spazio per i bagagli? Nonostante tutto sia basato sulla sportività, da buona Ferrari, la 12Cilindri offre un bagagliaio da 270 litri, abbinato a una panchetta situata dietro ai sedili. Insomma, c’è tutto lo spazio per farsi qualche giorno via in coppia. Nel caso in cui, però, doveste scegliere la versione spider, lo spazio nel vano di carico si riduce di 100 litri e il gioco si complica.

Il motore della Ferrari 12Cilindri
Il motore della Ferrari 12Cilindri

IL MOTORE

Non si può parlare della Ferrari 12Cilindri senza dedicare un approfondimento al motore, il vero cuore di ogni Ferrari.

Come scrivevamo in apertura, il V12 da 6,5 litri non è nemmeno lontanamente aspirato e non fa uso del turbo, arrivando così a sviluppare 830 CV di potenza a 9.250 giri e 678 Nm di coppia a 7.250. Il limitatore, posto a 9.500 giri, lascia il motore cantare che è un piacere, riportando il pensiero ai modelli più puri del Cavallino.

Il cambio, robotizzato a doppia frizione e 8 rapporti, scarica tutta la potenza sulle sole ruote posteriori, andando a promettere prestazioni incredibili. Lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto in soli 2,9 secondi, quello da 0 a 200 in 7,9 secondi, mentre la velocità massima tocca i 340 km/h. Si può davvero chiedere poco di più a un’auto del genere.

Come scrivevamo, l’elettronica trova spazio nei sistemi di ausilio alla guida, andando a rendere l’esperienza al volante più sicura e godibile. Il 12 cilindri è dotato di un sistema elettronico di controllo della struttura di coppia “ATS” capace di intervenire sulla coppia massima erogata a seconda della marcia inserita. Non mancano poi soluzioni sofisticate volte a incrementare il grip in ogni situazione.

Come rendere maneggevole un’auto da 473 centimetri? Ferrari, oltre ad aver accorciato il passo di 20 millimetri, ha introdotto l’asse posteriore sterzante, andando così a rendere la vettura molto più agile sia alle alte velocità che nelle manovre più lente.

Il peso è davvero contenuto con la bilancia che si ferma a 1560 kg per la coupé e a 1620 per la versione spider. Oltre al peso, però, tra le due cambia il prezzo: la prima, che sarà disponibile entro fine anno, ha un prezzo a partire da 395.000 euro mentre la seconda, che arriverà l’anno prossimo costerà un 10% in più.

Top e Flop

Pro

  • Design; Motore 12 cilindri aspirato

Contro

  • Spazio bagagliaio della spider

All'interno delle supersportive di lusso non restano tante proposte a montare un propulsore a dodici cilindri ma, nonostante ciò, si trovano diverse declinazioni. C'è chi punta su un design piuttosto elegante e meno estreno, come la Aston Martin DBS 770 Ultimate Edition e c'è chi, invece, come Lamborghini con la Revuelto, punta tutto sul design quasi estremo.

A cambiare, però, non è solo la linea esterna ma anche il motore. L'italiana, infatti, impiega un V12 aspirato coadiuvato da ben tre motori elettrici, mentre l'inglese si affida a un V12 di cubatura più ridotta, ma abbinato a un doppio turbo capace di generare una coppia notevolissima. 

 

Quale scegliere? 

Lamborghini Revuelto
Lamborghini Revuelto

Lamborghini Revuelto

LAMBORGHINI REVUELTO

Restando in tema di V12, non si può non citare un’altra italiana, la Lamborghini Revuelto. In questo caso, però, i dodici cilindri non sono da soli ma sono accompagnati d ben tre motori elettrici.

La Revuelto rappresenta una notevole evoluzione nel design Lamborghini, pur mantenendo intatti gli elementi distintivi del marchio bolognese. La caratteristica linea centrale è sempre presente, ma i raggi negativi sui lati del cofano donano un aspetto decisamente high-tech. Il profilo laterale è reso unico da un design a "Z" sulle portiere, mentre il retro mette in risalto la potenza del motore V12 aspirato.

Sotto la copertura in plexiglass, il cuore pulsante della Revuelto è un V12 aspirato da 6,5 litri, capace di erogare 825 CV e raggiungere fino a 9.500 giri. La grande novità rispetto a tutti gli altri modelli del passato del marchio è il cambio a doppia frizione a otto marce, che integra uno dei tre motori elettrici, oltre ai due motori elettrici posti sui due assi, che portano la potenza complessiva a 1.015 CV e garantiscono la trazione integrale. I dati dichiarati sono qualcosa di unico: 0-100 in 2,5 secondi e velocità massima di 350 km/h.

Per chi vuole passare inosservato senza il rombo del V12, è possibile ricaricare la batteria da 3,8 kWh della Revuelto tramite una presa domestica, ottenendo così qualche chilometro in modalità full electric. Peccato che la presa di corrente sia posizionata all’interno del cofano anteriore e davvero poco comoda da raggiungere.

Nonostante un’apparente semplicità, gli interni della Revuelto sono un vero concentrato di sportività e lusso. Rispetto alla Aventador, che è andata a sostituire, la Revuelto è leggermente più bassa, con un'altezza di 112 centimetri contro i precedenti 114. Ciò nonostante, lo spazio per la testa di pilota e passeggero è aumentato, garantendo maggiore comfort, specialmente per i più alti e per chi indossa un casco in pista.

Come da tradizione Lamborghini, la Revuelto può essere personalizzata nei minimi dettagli, dalle cuciture al colore delle cinture di sicurezza. Il pilota ha a disposizione un cockpit digitale da 10 pollici, ricco di informazioni e curato nell’estetica. Un altro schermo da 10 pollici è dedicato al sistema di infotainment, posizionato verticalmente tra il tunnel centrale e la plancia. Infine, un terzo schermo touch è situato davanti al passeggero, permettendo così di consultare informazioni sul viaggio e sulle performance.

Anche se doveste avere gli oltre 500.000 euro richiesti per portarvela a casa, gli ordini sono attualmente chiusi. Comunque, giusto per farsi sognare ancora un po’, pensate che chi ha scelto una colorazione su misura può aver speso fino a 25.000 euro, il prezzo di quasi due Fiat Panda nuove.

Top e Flop

Pro

  • Design; Innovazione tecnologica

Contro

  • Posizione presa di ricarica
Aston Martin DBS 770 Ultimate
Aston Martin DBS 770 Ultimate

ASTON MARTIN DBS 770 ULTIMATE

Di auto come lei ne faranno sempre meno e, prima o poi, inevitabilmente, si estingueranno. Parliamo dell’Aston Martin DBS 770 Ultimate, l’apice della famiglia DBS che celebra l’ultima versione del modello dotato del solo propulsore endotermico.

Come per le due concorrenti che abbiamo visto poco sopra, anche la DBS 770 Ultimate è dotata di un propulsore V12 ma, in questo caso, da 5,2 litri e biturbo. Anche se la potenza massima è di “solo” 770 CV, quindi un po’ più bassa rispetto alla concorrenza, colpisca il picco di coppia di 900 Nm a 1.800 giri: qualcosa che ben poche auto possono vantare e così lo scatto da 0 a 100 km/h viene coperto in soli 3,4 secondi e la velocità massima si attesta a 340 km/h.

L’eleganza mescolata alla sportività è sempre stata uno degli assi nella manica del produttore inglese e la DBS 770 non fa eccezione. Lunga 471 centimetri, altra 128 e larga 194 è praticamente spalmata sull’asfalto e il lungo cofano che sovrasta l’enorme presa d’aria anteriore ha un che di minaccioso. La linea laterale è molto pulita, senza linee pasticciate, così come il posteriore che, anche grazie alle luci brunite, mantiene un ordine incredibile. A Rivelare il lato quasi corsaiolo, però, ci pensano le quattro uscite dello scarico che fanno capolino dall’estrattore e la gran quantità di fibra di carbonio sparsa in giro.

Una volta aperte le portiere (con apertura ad ala di cigno), si entra in un abitacolo che è un po’ vecchio come impostazione rispetto a quello offerto dalla concorrenza. Il cockpit, pur digitale, è diviso alla vecchia maniera in tre sezioni e il display dedicato al sistema di infotainment, secondo gli standard attuali, è di dimensioni davvero ridotte.

A rendere un po’ “vintage” l’abitacolo, poi, ci pensano anche tutti i comandi fisici posti tra la dashboard e il tunnel centrale. A pagamento, per rendere l’atmosfera decisamente più sportiva, potrete optare per i sedili in fibra di carbonio, optional da 7.000 euro.

Insomma, anche se gli interni stonano un pochino con il resto della vettura, si può decisamente chiudere un occhio. Il prezzo? Circa 400.000 euro, ma è già sold out!

Top e Flop

Pro

  • Design esterno; Coppia

Contro

  • Interni un po' datati
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