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Nürburgring – Era uno dei personaggi famosi più attesi alla 24 Ore del Nürburgring di quest’anno e proprio nel bel mezzo della corsa siamo riusciti ad intervistarlo. Stiamo parlando di Felix Baumgartner, il più grande base jumper della storia, che nel 2012 si è reso protagonista del progetto Red Bull Stratos, realizzando il record del volo più alto in caduta libera con il salto da una capsula posta a 39.000 metri da terra, ad una velocità di 1.358 km/h.
Baumagartner, dopo aver ottenuto tutto nel mondo dello skydiving, riuscendo a diventare anche il primo uomo a rompere la barriera del suono in caduta libera, ha deciso di chiudere con i salti nel vuoto – del resto non aveva proprio più niente da dimostrare al mondo – e si è affacciato al mondo del motorsport, lanciandosi in una nuova sfida.
È così che Felix, dopo aver preso parte a qualche rally con una Subaru Impreza ed essere sceso in pista ad Hockenheim con una Volkswagen Scirocco, si è assicurato una licenza di guida e ha deciso di correre alla micidiale 24 Ore del Nürburgring. La possibilità si è concretizzata grazie ad Audi che ha messo a disposizione del record man una R8 LMS ultra del team Audi Race Experience. Baumgartner è diventato così compagno di squadra di uomini con l'endurance nel sangue: Frank Biela, cinque volte vincitore a Le Mans, Marco Werner, che l’ha vinta tre volte e Pierre Kaffer, un altro pilota di grande esperienza.
Dal momento che è quasi inavvicinabile durante la corsa, ci siamo appostati furtivamente nel suo box, dove lo abbiamo atteso pazientemente fino a quando è sceso dalla sua R8 per dare il cambio al compagno di squadra. A quel punto non ce lo siamo lasciati scappare per una preziosa chiacchierata.
La nostra intervista a Felix Baumgartner
Come sta andando la gara al Ring?
«La corsa qui al Nürburgring è davvero intensa, là fuori, in pista, c’è davvero un traffico infernale. E non è per niente facile sorpassare in ogni momento una nuova macchina da doppiare, senza commettere errori. Bisogna rimanere sempre concentratissimi e tenere gli occhi ben aperti. In più ora (sono le 21:25, ndr) il sole è calato, quindi ho guidato proprio nel momento del tramonto. Spesso la luce, gli ultimi raggi di sole, mi abbagliavano, e guidare diventava ancora più difficile, specialmente vedere in maniera nitida ogni curva. In ogni caso penso di essere andato bene fino adesso.
“La corsa qui al Nürburgring è davvero intensa, là fuori, in pista, c’è davvero un traffico infernale”
Come ti trovi con la tua macchina? Hai trovato il feeling che cercavi?
«La mia Audi R8 LMS ultra è davvero perfetta, non ho mai avuto problemi fino ad ora».
Qual è il tuo obiettivo per questa corsa?
«Quale può essere il mio obiettivo se non la vittoria? (ride, ndr). Naturalmente questo non è possibile, ma credo che potremo giocarcela bene fino alla fine, arrivando nella top ten. Sarebbe già un traguardo fantastico per me e la mia squadra, sarei davvero felice».
Quali sono le gare a cui stai pensando per il futuro?
«In futuro vorrei continuare a correre con Audi e vorrei farlo ancora su questo circuito, che è il più dinamico e impegnativo di tutti».
Oggi Peter Dumbreck, un pilota endurance con grande esperienza, ha definito la Nordschleife il circuito più bello del mondo. Anche tu la pensi così?
«Non saprei se può essere considerato davvero il più bello di tutti, ce ne sono così tanti di circuiti spettacolari in giro per il mondo. Questo però è davvero super impegnativo e difficile, richiede un sforzo sovraumano sia al pilota che alla macchina. Ed è questo il motivo per cui lo adoro».
“Non salterò ancora una volta perché non ho più nulla da realizzare con il base jump”
Sembri stato letteralmente rapito dal fascino delle 24 Ore. Non pensi a Le Mans?
«Ero sul Circuit de La Sarthe la scorsa settimana per assistere alla 24 Ore di Le Mans. È stato davvero fantastico guardare la corsa e i piloti che vi prendono parte, sono dei grandi! In ogni caso credo di aver bisogno di ancora un po’ di pratica prima di pensare di poter competere a Le Mans. Sarebbe davvero un sogno correre quella corsa».
Cosa ti ha regalato le maggiori emozioni? Lanciarti nella stratosfera o correre in una 24 Ore?
«No, oggi preferisco assolutamente le corse in auto. Ho passato gli ultimi 25 anni a praticare skydiving, sono arrivato al massimo ed è per questo che ora ho voluto cambiare dedicandomi al motorsport».
Non salterai mai più quindi, in stile "Red Bull Stratos"?
«Non salterò ancora una volta perché non ho più nulla da realizzare con il base jump. Sono stato il primo uomo a rompere il muro del suono in caduta libera, saltando dal punto più alto mai raggiunto prima. Non c’è davvero nient’altro che posso fare nel mondo dello skydiving».
Il record è tuo ormai…
«Puoi dirlo forte!»
Felix Baumgartner si ferma per il pit stop e dà il cambio al suo compagno di squadra