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Subito norme antievasione dell'IVA. E' questa la richiesta rivolta da Federpneus, Associazione Nazionale Rivenditori di Pneumatici, al Presidente del Consiglio, Mario Monti.
In una lettera indirizzata al Premier, l'Associazione plaude all'impegno del Governo nella lotta all'evasione precisando di avere fiducia nel fatto che «vada in porto la battaglia che da anni sta conducendo per ottenere una regolamentazione che combatta il fenomeno dell'evasione dell'IVA nel commercio di pneumatici.»
«Come in tutti i casi di evasione di imposte, anche l'evasione dell'IVA sui pneumatici – prosegue l'Associazione - danneggia non solo l'erario ma anche i contribuenti onesti, che devono fare i conti con la concorrenza sleale di chi le imposte non le paga.»
Allo scopo di tutelare i suoi associati dalla concorrenza sleale di operatori 'disinvolti', Federpneus ha chiesto l'estensione anche al settore dei pneumatici della validità dei commi 2 e 3 dell'articolo 60 bis del Decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972 n. 633.
Queste norme prevedono che vi sia solidarietà tra venditore ed acquirente nella responsabilità per il pagamento dell'IVA all'importazione, ma solo per determinati settori ritenuti ad alto rischio di evasione.
Federpneus da anni chiede che tra i settori interessati dalla norma antievasione vi sia anche quello dei pneumatici. Dopo alcune iniziative parlamentari sull'argomento non andate in porto, Federpneus il 22 gennaio 2009 pose ufficialmente il problema all'allora Ministro dell'Economia, senza ottenere alcuna risposta.
Ad una successiva richiesta inoltrata il 4 ottobre 2010, il Ministero ha risposto con una nota del 3 dicembre 2010 precisando che «per attuare tale misura antifrode è necessario, da parte della competente Agenzia delle Entrate che legge per conoscenza, una preliminare verifica sulla reale diffusione dei fenomeni evasivi nel settore delle cessioni dei pneumatici che giustifichi il richiesto intervento normativo.»
Ad un anno dall'ultima richiesta, Federpneus è tornata a scrivere al Governo, con una lettera indirizzata a Monti lo scorso 22 dicembre 2011.