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Federauto, l’Associazione che rappresenta i concessionari italiani di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, è stata ufficialmente ricevuta a Palazzo Chigi, dopo il Consiglio dei Ministri svoltosi lo scorso venerdì.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, si è intrattenuto con Filippo Pavan Bernacchi, attuale Presidente di Federauto e con il past president Vincenzo Malagò, che hanno posto l’accento su quanto sia fondamentale per il Paese il sostegno al mercato dell'automobile, dal momento che offre possibilità di lavoro a più di un milione di persone.
Questo comparto infatti vale l’11,4% del PIL, crea 1.200.000 posti di lavoro (indotto compreso) e contribuisce al gettito fiscale nazionale per il 16,6%. Successivamente il Presidente di Federauto ha illustrato le difficoltà che nascono da un mercato auto in forte contrazione.
Le previsioni del 2012 stimate intorno a un valore di 1.650.000 auto immatricolate risultano molto lontane dalla soglia minima di sopravvivenza valutata in 2.000.000 di pezzi. Numeri asfittici che danneggiano in primis lo Stato, che ha incassato nel triennio 2009-2011 ben 2,5 miliardi di euro in meno tra imposte e tasse.
Se non si interviene tempestivamente l’intero settore sarà vittima di un disastro annunciato, come quello avvenuto da poco allo scoglio dell'Isola del Giglio. Federauto dichiara che chiuderanno centinaia di concessionarie, aziende italiane che pagano milioni di euro di tasse, distribuite in modo uniforme sul territorio nazionale e verranno bruciati almeno 45.000 posti di lavoro.
Pavan Bernacchi ha quindi presentato le proposte di Federauto a supporto della domanda volte a svecchiare il circolante premiando le vetture a basso impatto ambientale, disincentivare l'uso dei veicoli industriali vetusti e pericolosi, affrontare la fiscalità delle auto aziendali per parificarla alla media europea e correggere alcune norme fiscali che sono ritenute inique.
Il Cav. Malagò si è soffermato sulla revisione dei provvedimenti varati sulle auto prestazionali, di cui l'Italia è uno dei massimi e famosi produttori mondiali, avanzando delle proposte per mantenere il gettito fiscale previsto, senza però penalizzare le autovetture usate.
L’obiettivo è tornare a un mercato di 2.000.000 di pezzi in attesa del 2014 quando gli operatori economici si aspettano una ripresa dell'economia e quindi un ripristino di una normale domanda anche nel mercato dell’auto. Federauto sottolinea che sostenere l'auto significa sostenere il Paese con benefici per l'erario, l'ecologia, la sicurezza e l'occupazione, aiutando nel frattempo le famiglie italiane.