Federauto chiede a palazzo Chigi sostegno all’automotive

Federauto chiede a palazzo Chigi sostegno all’automotive
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Si è svolto a Palazzo Chigi un incontro tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e la delegazione di Federauto per illustrare la situazione del mercato dell’Auto
27 novembre 2012

Ieri alle ore 17.30 si è svolto a Palazzo Chigi un incontro tra il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, e la delegazione di Federauto composta dal presidente Filippo Pavan Bernacchi e dal precedentemente presidente in carica Vincenzo Malagò.

L'incontro si inserisce nel contesto dei fitti rapporti istituzionali intrattenuti dalla Federazione dei concessionari di tutti i brand commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali, veicoli industriali e autobus, con gli esponenti del Governo. Pavan Bernacchi ha illustrato il grave stato di crisi in cui versa il comparto dell'automotive italiano. Un settore fondamentale per l'Italia con un fatturato pari a quasi il 12% del Pil e 1.200.000 occupati con l'indotto.

«Un settore - ha spiegato il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi - che merita rispetto e dal quale il nostro Paese non può prescindere e che attende risposte da molti mesi sulle proposte articolate che sono state presentate, da un lato per sostenere la domanda, dall'altro per diminuire il carico fiscale che non ha eguali nel mondo. Anche per quanto attiene lo scandalo della riduzione della deducibilità per le vetture aziendali

Federauto è poi passata ad illustrare gli aspetti relativi ai rapporti commerciali e contrattuali tra i concessionari, tutte Piccole Medie Imprese, e i Costruttori di autoveicoli, tutte Multinazionali. Questo anche alla luce delle indicazioni espresse dalla Commissione Europea, contenute nel piano promosso dal vice-presidente della Commissione, Antonio Tajani.

Infine il Cav. Malagò è entrato nel merito delle gravi conseguenze derivanti dall’introduzione prima, e dal raddoppio poi, del superbollo per le auto prestazionali sottoposte anche a una sorta di criminalizzazione.

Una cosa è la lotta all'evasione fiscale, altra colpevolizzare chi possiede un’ auto di lusso. Federauto rimarca che l'effetto combinato di questi due fattori ha fatto crollare le vendite di questi beni, da sempre fiore all'occhiello del nostro Made in Italy, con il risultato di penalizzare anche lo Stato che non introiterà diversi milioni di euro da questo mercato di nicchia. Il Sottosegretario Catricalà ha dimostrato grande interesse per i temi illustrati e per le proposte, riservandosi di verificare a quali esigenze l'attuale Governo potrebbe dare risposte e in che tempi.
 

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