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Proprio mentre il neo Presidente del Consiglio Enrico Letta è impegnato a tenere il discorso inaugurale del suo mandato alla Camera, Federauto ha lanciato l’ennesimo appello rivolto alla politica perché vengano stabilite norme immediate a sostegno del settore auto, messo letteralmente in ginocchio dall’attuale crisi economica.
Ad aprile si stima l'ennesimo calo
L’Associazione che raduna i concessionari d’auto italiani infatti ha reso noto che ad oggi i dealer della Penisola hanno fatto registrare un -20% di immatricolato rispetto agli stessi giorni lavorativi dell'aprile dello scorso anno. Questo dato si riferisce al netto delle kilometri zero che verranno immatricolate domani.
Il Presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi, ha commentato così questo nuovo, preoccupate, risultato negativo: «Il dato è inquietante, ma vedremo in che misura le kilometrizero targate domani attenueranno questa ennesima débâcle. E' comunque una Caporetto per la filiera dell'automotive italiana che sconta la dissennata e miope politica dall'ultimo Governo che ha scambiato gli autoveicoli per una “mucca da mungere e forse da macellare”. Tasse, tasse, e ancora tasse su chi acquista e utilizza un autoveicolo. Politica che, nel 2012, ha fatto introitare 3 miliardi di euro in meno allo Stato, tra Iva e tasse varie e che ha distrutto la domanda e l'occupazione».
Ogni 15 minuti chiudono 15 imprese
Federauto, a volte accusata di pessimismo, sottolinea che in Italia, ogni 15 minuti, il debito pubblico cresce di 4.406.250 euro, la spesa pubblica aumenta di 171.232 euro, i debiti dello Stato verso le aziende private aumentano di 570.776 euro, i finanziamenti alle imprese si riducono di 712.470 euro. La Federazione rimarca che negli stessi 15 minuti chiudono 15 imprese e 1 negozio e che 28 lavoratori vengono licenziati (fonte Panorama). E se le imprese sono falcidiate, sul fronte occupazionale non si può che registrare un disastro. In totale tra disoccupati ufficiali - 5 milioni 720 mila -, inattivi disponibili a lavorare - 2 milioni 975 mila - e sottoccupati part time - 605 mila -, le persone ai margini del mercato del lavoro italiano sono circa 6,4 milioni (fonte Il Corriere della Sera).
Commenta Piero Carlomagno, Presidente dei concessionari del gruppo Fiat: «In questo contesto è importante che tutti i rappresentati della filiera, Anfia, Unrae, Federauto e il Costruttore Nazionale, si presentino coesi per portare sul tavolo del nuovo Governo delle proposte condivise che facciano ripartire la domanda».
La speranza è riposta nel Governo Letta
Conclude Pavan Bernacchi: «Guardiamo al nuovo Governo Letta con speranza e ottimismo. Siamo convinti che l'Italia abbia toccato il fondo e che si possa solo risalire. Bisogna però da subito alleggerire la pressione fiscale e varare provvedimenti che favoriscano i consumi interni che pesano l'80% di quelli totali».
«Noi abbiamo molte idee, anche a costo zero, per lo Stato che potrebbero aiutare le nostre aziende che fatturano l'11,4% del PIL, partecipano alle entrate fiscali dello Stato per il 16,6% e con l'indotto allargato occupano 1.200.000 persone. Sono sicuro che il nuovo Governo abbia tutte le carte in regola per dare al Paese le risposte che aspetta da mesi».