FCA vende Marelli: pronti i giapponesi di Calsonic con KKR

FCA vende Marelli: pronti i giapponesi di Calsonic con KKR
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Le indiscrezioni vogliono vicina la cessione di Magneti Marelli da parte di FCA. Un vecchio grande fiore all'occhiello tricolore andrà in Asia?
11 ottobre 2018

Nome e azienda sono tricolori, lombardi, sono parte di FCA oggi ma patrimonio della nazione italiana se si pensa al settore automotive, alla storia industriale del secolo scorso. Magneti Marelli, quella che ha prodotto parti elettriche, elettroniche e di molto altro per Case auto di tutto il mondo, sembra pronta a passare di mano, verso il Giappone dicono i ben informati. Fa un certo effetto sapere che forse per motivi finanziari e non di contenuto del prodotto, pardon dei sistemi veicolistici prodotti, FCA sarebbe pronta a cedere l’azienda a Calsonic Kansei, controllata da quelli di KKR. Cifra? Le indiscrezioni parlando di 5,5 miliardi.

Oggi Marelli non vuole più dire batterie, luci o alternatori delle vecchie Fiat, nemmeno solo le centraline della F1 e della MotoGP del nuovo secolo (tanto per citare i prodotti più noti). L’azienda con sede a Corbetta si è occupata di tutto nel corso degli ultimi decenni (illuminazione, scarico, alimentazione, powertrain, freni e sospensioni) per clienti in ogni angolo del mondo e fa piacere smontare un’auto premium tedesca, inglese o persino asiatica. trovandoci materiali con logo italiano.

Si contano circa 43mila addetti per oltre 80 unità produttive, ma soprattutto (e chi scrive lo sa bene, avendone argomentato per la lontana tesi di laurea) in Magneti Marelli si parlava, sperimentandole già a fine anni Novanta, di “cose” che si possono mettere in un auto di oggi come: regolatore velocità adattivo, stalter (motorino avviamento e alternatore integrati) celle di carburante e via dicendo.

Magneti Marelli, storia tricolore ma stabilimenti cinesi e azionariato americano
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Purtroppo le grandi aziende italiane spesso scrivono pagine importanti della storia nei propri settori, senza che ci si ricordi di valorizzarle abbastanza nella quotidianità sociale: quando voi fortunati guidavate una Ferrari o Maserati del secolo scorso avevate parte elettronica motore MM, Made in Italy, come la avevano, ben diversa sia chiaro, gli automobilisti di tutti i giorni sulle loro utilitarie Fiat e persino, ancor diversa e forse minore, qualche conducente di vettura di massa tedesca figlia di un’idea del regime nazista.

La filiera, l’Aftermarket? Tutti spazi dove il nome Marelli è stato protagonista con identità tutta tricolore, con operatori grandi e piccoli che, pur riferimento nel mondo sul prodotto targato MM, parlavano sempre italiano; dalla ricerca alla produzione fino all'assistenza. Non sappiamo i dettagli della probabile e tanto chiacchierata cessione ma, la speranza è che la gestione, il cuore tecnologico, gravitino sull’Italia anche in caso di cambio proprietà verso oriente, intanto cambierà la bandiera.

Eh già, la storia, che tutto scrive, che tutto cambia, quella contro cui anche i governi non sempre possono fare molto, se l’equilibrio tende altrove, se non hanno il tempo di pensarci, a certe cose.

 

 

OMF

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