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Maria De Filippi potrebbe organizzare una puntata speciale di “C'è posta per te”: tra Unione Europea ed Italia è iniziata la trafila burocratica che di solito viene messa in moto in occasione di procedure d'infrazione alle regole comunitarie, così come sembra prefigurarsi per il caso della Fiat 500 X che chiama in causa direttamente il costruttore FCA.
Secondo quanto confermato da un portavoce dell'esecutivo comunitario alle agenzie di stampa, la Commissione Ue "ha ricevuto la risposta dell'Italia" alla procedura d'infrazione aperta per il caso della Fiat 500 X, che secondo Bruxelles non rispetterebbe le norme sulle emissioni, e "ora la analizzerà con attenzione".
L'Italia ha risposto entro i due mesi di tempo previsti, dopo l'invio della lettera di messa in mora da parte di Bruxelles lo scorso 17 maggio.
Tocca ora alla Commissione effettuare la sua valutazione, operazione per la quale non ci sono tempi precisi, rispetto le osservazioni ed i chiarimenti forniti da Roma, prima di decidere se chiudere l'infrazione o proseguirla.
Intanto, dopo il nuovo episodio della Daimler che ha richiamato 3 milioni di vetture, la commissaria Ue al mercato interno Elzbieta Bienkwoska ha scritto una lettera ai ministri dei trasporti dei 28 Paesi membri invitandoli a prendere urgentemente misure per le auto diesel non a norma, o a prevedere divieti di circolazione nelle città, tutte misure che in un modo o nell'altro potrebbero mettere a rischio il mercato europeo.
E già si parla di creare un'Agenzia europea per la motorizzazione responsabile per le omologazioni auto, soluzione a cui i Paesi Ue finora si sono opposti, come unica possibilità di soluzione del problema.
"Sembra che non sia ancora stato toccato il fondo dello scandalo delle emissioni - afferma Bienkowska nella sua missiva - dobbiamo rimuover le auto non a norma dal mercato e dalla circolazione il prima possibile".
Per questo occorrono "ulteriori misure volontarie del settore automotive per ridurre rapidamente le emissioni NOx della flotta diesel esistente in Europa", e una "europeizzazione delle misure nazionali".
Elzbieta Bienkwoska ha scritto una lettera ai ministri dei trasporti dei 28 invitandoli a prendere urgentemente misure per le auto . Anche se la vera soluzione per la commissaria è "andare rapidamente verso veicoli a zero emissioni", bisogna fare in modo che ci sia “fiducia reciproca tra le motorizzazioni: altrimenti - avverte Bienkowska - la sola alternativa sarebbe un'agenzia Ue".