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Il titolo di FCA a Piazza Affari è stato sospeso per eccesso di ribasso all'avvio delle contrattazioni, per poi riprendere, registrando comunque un calo intorno all'1,1%. A pesare sulle quotazioni in borsa del gruppo sono gli ultimi sviluppi delle vicende che lo vedono coinvolto in Francia e in Germania.
Nella serata di ieri è arrivata la notizia della conclusione delle indagini avviate dall'Autorità antifrode francese in merito alle emissioni dei veicoli diesel di FCA. I risultati dell'inchiesta sono stati trasmessi al Tribunale di Parigi, che dovrà pronunciarsi in merito alla questione.
A rivelarlo è stato il Ministero dell'Industria d'Oltralpe, che - lo riporta La Repubblica - ha spiegato che l'antifrode francese si è basata sui test condotti sulle vetture e «sulle analisi di documenti trasmessi dai costruttori».
«Adesso tocca alla giustizia dare seguito a quanto riterrà necessario per le presunte mancanze», si puntualizza. Alcuni proprietari francesi di vetture FCA, ricordiamo, hanno confermato di avere intenzione di avviare un'azione legale nei confronti del gruppo.
Sembra invece destinata a risolversi la vertenza in atto tra Germania e Italia in merito alle emissioni di alcuni modelli di FCA. «Le discussioni tra Germania e Italia sono in corso», spiega - lo riporta La Repubblica - una portavoce della Commissione Europea, ente chiamato a dirimere lo scontro. «Speriamo di concludere la mediazione a breve», ha aggiunto.
A seguito dello scoppio dello scandalo del Dieselgate, ricordiamo, KBA, l'ente dei trasporti tedesco, aveva cominciato a condurre una serie di test approfonditi sulle vetture degli altri costruttori, tra cui FCA. Stando a quanto dichiarato da KBA lo scorso anno, il motore diesel 2.0 installato su Fiat 500X, Fiat Doblo e Jeep Renegade presenterebbe un software nascosto che permetterebbe di sfuggire ai limiti delle emissioni. L'Italia ha respinto le accuse, e la Commissione Europea è stata chiamata a dirimere la questione.