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Secondo quanto riportato dal Financial Times, FCA rischia una multa che potrebbe arrivare da 30 fino a 200 milioni di euro per presunti accordi fiscali illeciti con il Lussemburgo.
L'inchiesta sul cosiddetto “tax ruling”della Commissione Europea durata un anno, che tra poco dovrebbe sfociare un verdetto che intanto ha già intaccato il valore del titolo di FCA a Piazza Affari, riguarda aiuti di stato illeciti concessi da Olanda, Irlanda e Lussemburgo sotto forma di agevolazioni fiscali “ad aziendam” vietate dalle normative comunitarie.
Il Financial Times sostiene che Fiat Finance and Trade (FFT), società collegata al Gruppo FCA che si occupa delle finanze del Gruppo, abbia pagato in Lussemburgo un'aliquota di solo l'1% invece del 29%. Sotto la lente delle autorità di Bruxelles sono diverse “big”, tra cui anche la catena di caffetterie Starbucks, che in Olanda avrebbe goduto di un'aliquota fiscale di solo il 2,5% a fronte del 25% imposto dal fisco dei Paesi Bassi a tutte le imprese. La Commissione aveva avviato indagini anche sugli accordi fiscali di Apple con l'Irlanda e di Amazon con il Lussemburgo.
Il chiarimento di FCA
«FCA ritiene di aver fornito solide spiegazioni alla Commissione - spiega una nota - circa le ragioni per le quali l’APA ("Advanced Pricing Agreement", ndr) concluso da FCF con il Lussemburgo non ha comportato alcun aiuto di stato. L’obiettivo dell’APA era esclusivamente chiarire le regole di transfer pricing che FCF doveva applicare alle sue attività di finanziamento di società collegate. FCF ha perseguito l’APA con il solo obiettivo di avere certezza giuridica, attraverso un processo di richiesta disciplinato da regole chiare».
«FCA ribadisce pertanto che FCF non ha ottenuto alcun aiuto di stato e che qualsivoglia esito della questione non sarebbe significativo rispetto ai risultati consuntivati dal Gruppo».