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Fiat Chrysler Automobiles risponde ancora una volta a General Motors, che ieri ha avviato una causa per ottenere il risarcimento dei danni arrecati da FCA, accusata di presunta corruzione nei confronti del sindacato americano UAW nelle contrattazioni degli accordi collettivi.
Per FCA, l’azione legale di GM è «un tentativo immotivato di distogliere l'attenzione dalle sfide della nostra azienda» che mirerebbe a sabotare le trattative per la fusione con PSA avviate poche settimane fa.
«Questo sorprendente stratagemma - affermano da Auburn Hills - arriva in un momento in cui FCA si sta dimostrando un concorrente sempre più formidabile che continua a creare un valore significativo per tutti i suoi stakeholder attraverso la riuscita attuazione della sua strategia a lungo termine. Ciò include la proposta di fusione con PSA, che a sua volta ha completato il successo delle imprese europee acquisite non molto tempo fa da General Motors».
Le accuse di GM, ha spiegato ieri il costruttore americano, si basano sulle dichiarazioni di tre ex manager FCA già dichiarati colpevoli depositate allo U.S. Attorney’s Office dell’East Michigan. Il caso getta ombre sull’operato dello scomparso Sergio Marchionne: «Marchionne è stata una figura centrale nella concezione, esecuzione e sponsorizzazione dell’attività fraudolenta», sostiene il responsabile legale di General Motors Craig Glidden.
Nell’ambito del procedimento era stato condannato nel 2018 a 5 anni e 6 mesi di carcere anche Alphons Iacobelli, ex manager di FCA e successivamente di GM, che è stato incaricato di condurre le trattative con il sindacato dei metalmeccanici USA, il quale avrebbe corrotto i sindacalisti attraverso finanziamenti e regalie nelle contrattazioni del 2009, 2011 e 2015.
Sugli ultimi sviluppi della vicenda è anche intervenuto direttamente il sindacato: «Mr. Iacobelli ha lavorato sia per FCA che per General Motors, ed è attualmente in prigione per i suoi crimini, tra cui l'abuso di fondi del Joint Program (un programma di formazione del personale, ndr). Per quanto riguarda gli accordi di contrattazione collettiva negoziati con FCA mentre Iacobelli era un manager di FCA, siamo certi che i termini di tali contratti non siano stati influenzati dalla cattiva condotta di Iacobelli, né da quella di qualsiasi funzionario UAW coinvolto nell'uso improprio dei fondi del programma congiunto presso FCA. Tali contratti, che alla fine sono stati ratificati dai nostri appartenenti, sono stati negoziati con il coinvolgimento di rappresentanti sia locali che internazionali e il processo ha avuto più livelli di controlli e di equilibri per garantirne la correttezza».