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Dopo giorni di indiscrezioni, arriva l'annuncio ufficiale della fusione tra FCA e PSA, che creerà il quarto gruppo automobilistico al mondo. L'operazione sarà completata nell'arco di dodici o quindici mesi al massimo. Il consiglio di amministrazione della nuova società avrà 11 membri, di cui cinque di FCA e cinque di PSA. L'undicesimo posto nel cda sarà ad appannaggio del CEO di PSA, Carlos Tavares, che ricoprirà lo stesso ruolo nella società frutto della fusione.
La nuova sede del gruppo FCA-PSA si troverà in Olanda, e la società sarà quotata a Parigi, a Milano e a Wall Street; il presidente sarà John Elkann. Secondo Tavares, la fusione consentirà ad FCA e PSA di mettersi in una posizione favorevole per "perfezionare la transizione verso la mobilità sostenibile e sicurezza". Il CEO di FCA, Mike Manley, spiega come il fatto che entrambe le realtà siano riuscite a superare forti difficoltà implica che i loro dipendenti siano propensi a "vedere le sfide come opportunità".
Nei piani dei due gruppi, la fusione paritetica tra FCA e PSA dovrebbe portare ad un contenimento dei costi di circa 3,7 miliardi di euro. Il 40% dei risparmi, si spiega nella nota diffusa alla stampa, dovrebbero arrivare dalle economie di scala dovute alla condivisione di piattaforme e tecnologie. Un altro 40% verrà da sinergie nell'ambito delle vendite, mentre il restante 20% riguarderà aree come marketing, IT, e logistica. Punto molto importante sottolineato dai due gruppi è il fatto che il contenimento dei costi non sarà dovuto a chiusure di stabilimenti.
Prima del perfezionamento della fusione 50-50, uno degli azionisti di PSA, la cinese Dongfeng, scenderà nel capitale dall'attuale 12,2% vendendo 30,7 milioni di azioni a PSA. La fusione darà vita ad un gruppo con vendite annuali pari a 8,7 milioni di vetture, che si posizionerà alle spalle di Volkswagen, Toyota e Renault-Nissan come volumi di acquisti. L'utile operativo corrente ammonta a 11 miliardi di euro. La nuova realtà avrà inoltre una presenza geografica bilanciata, con il 46% dei ricavi generati in Europa e il 43% in Nord America.
Lo statuto della nuova società, si spiega nella nota, non permetterà agli azionisti di avere "diritto di voto in misura eccedente il 30% dei voti espressi in assemblea. Si prevede inoltre che non ci sarà alcun trasferimento dei diritti di doppio voto esistenti, ma che i nuovi diritti di doppio voto speciale matureranno dopo un periodo di detenzione delle azioni di tre anni dal perfezionamento della fusione". Prima del closing, PSA restituirà ai soci la quota del 46% detenuta nella società di componentistica Faurecia, mentre FCA distribuirà dividendi per 5,5 miliardi di euro.
Un nodo complesso da gestire sarà quello delle garanzie ai lavoratori che con tutta probabilità saranno richieste dal governo francese e da quello italiano, oltre che dalle sigle sindacali. Con una forza lavoro combinata di circa 400.000 dipendenti, si temono esuberi. Della nuova realtà manca anche il nome, che al momento non è ancora stato deciso: nell'agenda dei prossimi mesi di FCA e PSA c'è anche la discussione di questo punto.
I.F.