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L'accordo è stato validato dalla Corte Federale di San Francisco e riguarda circa 100.000 proprietari e locatari di Ram 1500 e Jeep Grand Cherokee con motore diesel 3.0 L. A ogni cliente toccherà un risarcimento superiore ai 3.000 dollari. Il 21 febbraio 2021 sarà il termine ultimo entro il quale i proprietari potranno presentare un reclamo, mentre scade a dal maggio in poi non si potrà più effetturare la riparazione al software.
Non si tratta, però, di una situazione simile a quella del diesel gate. FCA, infatti, non è stata costretta ad assumere alcuna responsabilità e ha sempre respinto le accuse, dichiarando che gli accordi “non cambiano la posizione della società secondo cui FCA non ha mai adottato qualsivoglia disegno deliberatamente diretto ad installare impianti di manipolazione per aggirare i test sulle emissioni. Inoltre, il consent decree e gli accordi transattivi non contengono alcun accertamento o ammissione in merito a qualsivoglia pretesa violazione delle norme sulle emissioni" . Il tutto è partito 2 anni fa, con le accuse dell'Epa che hanno poi spinto il dipartimento di Giustizia a procedero con una causa legale attraverso multe e trattative per chiudere la questione, almeno dal punto di vista civile. Un'indagine penale è invece ancora in corso.