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Dal 21 maggio lo stabilimento di Melfi di FCA tornerà alla piena operatività: ad annunciarlo sono state le sigle sindacali Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Aqcf in seguito ad una conference call con i dirigenti dell'azienda, che hanno comunicato la totale ripresa della produzione, con il ritorno ai tre turni lavorativi da lunedì a venerdì. A Melfi l'attività era ripresa il 27 aprile scorso, quando una parte dei 7.000 dipendenti era rientrata al lavoro per liberare le linee dagli esemplari endotermici non completati prima del fermo produttivo imposto dalle normative per contenere i contagi da COVID-19.
Una volta liberate le linee, i 750 dipendenti tornati al lavoro hanno assemblato gli esemplari di pre-serie delle inedite varianti ibride della Jeep Renegade e della Compass, necessari per i test e per le prove di collaudo prima dell'inizio della produzione delle vetture pronte per essere commercializzate. FCA ha ora deciso di riprendere l'attività legata a tutti i modelli prodotti nello stabilimento di Melfi. Una decisione, questa, che è stata accolta favorevolmente dai sindacati, secondo i quali la ripresa «va considerata positivamente perché consentirà il rientro in fabbrica della quasi totalità dei lavoratori».
Visto il maggior numero di operai interessati dall'ampliamento delle attività produttive, i sindacati ricordano l'importanza cruciale della verifica «puntuale del protocollo del 9 aprile sulla sicurezza affinché tutte le norme previste vengano applicate in modo corretto e siano soprattutto rispondenti alla tutela della salute dei lavoratori». I sindacati, poi, hanno ribadito l'appello alle amministrazioni locali di Basilicata e Puglia per affrontare il nodo dei trasporti pubblici. «Chiediamo che tutte le istituzioni regionali, investite di questa comunicazione, facciano la loro parte sul tema dei trasporti garantendo a tutti un adeguato e sicuro servizio di trasporto pubblico per tutti i lavoratori dell'area industriale di San Nicola di Melfi».