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L’Amministratore Delegato del Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ho pagato un’oblazione di 2.654 €, chiudendo il procedimento nei suoi confronti, davanti al Tribunale di Nola, per condotta antisindacale scaturito da un esposto della Fiom.
La vicenda riguarda in particolare l'estromissione di 19 operai iscritti alla Fiom-Cigl che erano stati esclusi dal sito produttivo dello stabilimento Fiat di Pomigliano.
Nell’ordinanza, il gip Paola Borrelli, su conforme parere della Procura (il procuratore Paolo Mancuso e il pm Cristina Curatatoli) ha confermato a Marchionne il pagamento dell'oblazione, mettendo fine al procedimento e evidenziando il mutato clima del rapporto col sindacato in seguito a un verbale d’accordo sottoscritto lo scorso 30 maggio in cui le parti hanno convenuto che i 19 lavoratori ritenuti discriminati ''venissero impiegati nello stabilimento di Pomigliano d'Arco secondo mansioni accettate dal sindacato''.
Nell'ordinanza si fa riferimento anche alla missiva inviata ai magistrati dal segretario generale della Fiom Maurizio Landini, il quale, dopo aver manifestato apprezzamento per l'operato della magistratura, ha dato conto della situazione attuale dei rapporti tra Fiat e il sindacato: «Ritengo allo stato che se questa situazione si manterrà stabile siano state superate le ragioni di conflitto nelle fabbrica di Pomigliano che avevano portato agli esposti».