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Il piano industriale del Gruppo FCA ha ben spiegato quali saranno gli sforzi che verranno intrapresi da qui al 2018 per divenire protagonisti a livello mondiale.
Tanta l'attenzione riservata al marchio Alfa Romeo, ma anche a quello Maserati e Jeep, senza dimenticare Fiat, Dodge, Ferrari e gli stabilimenti produttivi in Italia per cui saranno riservati grandi investimenti.
Un futuro che sembra dunque prospettare grandi novità, anche per marchi precedentemente lasciati più in disparte. Tra quelli che verranno rilanciati non figura però quello Lancia, che rimarrà unicamente sul mercato nostrano e le cui attenzioni saranno concentrate sul modello Ypsilon, che il prossimo anno compirà 30 anni.
Sono queste le prospettive che emergono dalle diapositive illustrate nel corso dell'Investor Day di Fiat Chrysler Automobiles nella sede di Auburn Hills.
Lo storico marchio, a cui sono legati nomi come Aurelia, Appia, Flaminia, Delta e Stratos, solo per citare alcuni modelli, che hanno segnato un importante capitolo per il mondo dell'auto italiana, oltre che in quello del motorsport, ha un futuro sempre più legato al brand Chrysler.
«Per Lancia sarà riorganizzata la rete di vendita coerentemente con la trasformazione in un marchio totalmente italiano», ha spiegato Alfredo Altavilla, responsabile dell'area Emea, che ha indicato per il 2018 il target di 80.000 vendite tra Lancia, Chrysler, Dodge e Ram, in calo rispetto alle 100.000 del 2014.
Nei concessionari europei Lancia resterà con la Delta per tutto quest'anno e con la Voyager anche nel 2015. Continueranno a essere effettuati anche nei prossimi anni investimenti per realizzare nuove versioni della Ypsilon, che è prodotta nella fabbrica polacca di Tychy e in Italia è la seconda vettura più venduta del segmento B.
Il cambiamento era già stato prospettato dall'Amministratore Delegato del Gruppo, Sergio Marchionne. «Ha un appeal limitato», ha dichiarato nell'ottobre 2012 spiegando che l'unico modello economicamente sostenibile in Europa è la Ypsilon che infatti «sarà preservata. Come già accade oggi il marchio vivrà dei prodotti derivati da Chrysler concepiti a Detroit, almeno fino a quando ci sarà un ritorno economico».