FCA, il capo delle vendite USA denuncia il gruppo

FCA, il capo delle vendite USA denuncia il gruppo
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L'ex ad di Alfa Romeo, Reid Bigland, ora responsabile delle vendite di FCA negli USA, ha denunciato il gruppo per ritorsioni nei suoi confronti dopo la sua collaborazione alle indagini sulle presunte vendite gonfiate
6 giugno 2019

Reid Bigland, responsabile delle vendite di FCA negli Stati Uniti, ha sporto denuncia nei confronti del gruppo per il trattamento ricevuto dall'azienda durante le indagini da parte delle autorità federali sulle presunte vendite gonfiate. Stando a quanto dichiarato dall'ex ad di Alfa Romeo, Bigland sarebbe diventato una sorta di capro espiatorio. 

Bigland ha collaborato con la Sec nel corso delle indagini, e questo avrebbe portato a delle ritorsioni nei suoi confronti che Bigland definisce come una «vendetta»: tra questi, il taglio del suo stipendio di oltre il 90%. Una cifra, questa, che il gruppo avrebbe poi allocato per il pagamento di eventuali multe alla Sec.

«L'anno scorso FCA ha fatto registrare il maggior incremento delle vendite al dettaglio degli ultimi 17 anni, e il gruppo si rifiuta di pagarlo. Questo perché ha collaborato alle indagini della Sec e quello che ha detto non piace loro», ha dichiarato l'avvocato di Bigland, Deborah Gordon, al Detroit News. 

Venuto a conoscenza di un sistema di contabilizzazione delle vendite messo in atto prima della sua nomina come responsabile delle vendite negli USA, Bigland ha collaborato con gli inquirenti. In una lettera inviata loro, Bigland ha affermato che i metodi illeciti applicati in FCA erano noti anche ad alcuni top manager, tra cui l'ex ad, Sergio Marchionne. Una volta inviata la lettera, sarebbero cominciate le ritorsioni. 

Interpellato in merito dal Detroit News, un portavoce di FCA ha dichiarato: «L'idoneità di Bigland a ricevere compensi e bonus, così come quella di tutti i top manager, è subordinata alle valutazioni del comitato remunerazione del cda sul raggiungimento degli obiettivi personali e aziendali».

«La sua idoneità è soggetta anche ad una valutazione del consiglio sulle questioni oggetto di indagini federali cui FCA continua a collaborare. Sarebbe poi inopportuno commentare il contenzioso in corso o i processi di remunerazione», ha aggiunto il portavoce. Bigland, dal canto suo, chiede un risarcimento danni e l'emissione di un ordine ingiuntivo per evitare altre ritorsioni da parte del gruppo.

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